Almaviva e il flash mob di domenica 15 marzo davanti al teatro Politeama: alle ore 17, tutti avranno un foglio bianco con su scrito “IosonoAlmaviva”: un squillo di tromba alle 18 e un minuto di silenzio per sostenere la battaglia dell’ennesima macelleria sociale del precariato. Il lavoro è un tema sempre caldo in questo Paese che soprattutto al Sud miete vittime. Il Governo Renzi sembra aver preso le distanze da un sud stanco e dimenticato dove le regionali con un De Luca eletto alle primarie per il Pd se la dovrà vedere con Caldoro: la Regione è stata già “affidata “ da Renzi al Governatore Caldoro? Questi i sospetti.
L’unica novità è Mo, una lista civica capeggiata da Marco Esposito, giornalista e scrittore. Torniamo ad Almaviva, simbolo di un lavoro così precario che non permette progetti, futuro. I lavoratori a rischio sono migliaia e le commesse Wind si allontanano sempre di più perché a dettare legge è un mercato a ribasso dove le aziende commissionano i lavori “di call center” a Paesi Europei a basso costo. L’Unione Europea oramai non ha le connotazioni di comunità ma un “centro bancario” che spremono paesi come l’Italia fino all’indebitamento.
C’è qualcosa che però non torna. Gira voce che ci sia, dietro questa vertenza, una storia di corruzione e convenzioni sparite anche dei registri regionali… Lavoratori usciti dal bacino lsu regionale convinti (come da convenzione e circolare) di essere stabilizzati ad 8 ore ed invece rimasti sempre a 6.
Ed adesso, mentre fino al 12/2014 potevano essere riallocati tra i lavoratori della regione Sicilia con alte qualifiche, ora con la spending review di Crocetta, rischia di restare lettera morta la legge che prevede “che in caso di crisi aziendale o di settore ” i lavoratori fuoriusciti dal bacino degli LSU regionali devono essere stabilizzati in regione”: la relativa copertura economica e’ stata cancellata. La cosa strana, fanno rilevare fonti che vogliono rimanere anonime, è che l’azienda essendo in “crisi” da più di tre anni ed in regime di Cds non ha mai fatto richiesta alla regione negli anni scorsi di aprire il tavolo istituzionale per la riallocazione di questi ex LSU. Eppure l’azienda avrebbe potuto risparmiare 3 milioni e mezzo di euro all’anno. Su alcuni tavoli regionali e in particolar modo in 3 commissione attività produttive più volte anche in presenza dell’onorevole Totò Lentini e’ stato chiesto cosa l’azienda avesse intenzione di fare con questi lavoratori e il delegato aziendale ha risposto di non aver alcun mandato per parlare di questa specifica vicenda.