DI LAURA BERCIOUX
Sono i più piccoli a soffrire per la grande crisi economica che travolge il Paese: parliamo dei bambini che vivono in povertà assoluta. Una cifra altissima: 1,4 milioni. 65mila le famiglie che, nel 2013, hanno ricevuto lo sfratto per morosità. La mancanza di lavoro e la perdita di un impiego fa crescere il dramma sociale. Mentre le città sono sempre più inadatte per i bambini perché non ci sono spazi per giocare, sono pericolose e inospitali.
A parlare di questo è l’Atlante dell’Infanzia (a rischio) in Italia di Save the Children. Al Sud i minori che vivono in povertà sono in media il 19%:
- CALABRIA (29%),
- SICILIA (24,7%),
- SARDEGNA (22,2%)
- PUGLIA (18,2%).
Due milioni e 400 mila sono invece i bambini che vivono in famiglie a reddito molto basso che devono tagliare le spese per il cibo, le vacanze, la cultura, sport e svaghi. “Gli orizzonti a disposizione dei nostri bambini – dichiara il direttore generale di Save the Children Valerio Neri – sono sempre più chiusi: si riducono gli spazi di autonomia, socialità, svago, e si riducono gli spazi mentali, le opportunità di formazione e crescita intellettuale e relazionale, sospingendo sempre più bambini ai margini. È sotto gli occhi di tutti il disagio di tante ‘periferie’: luoghi deprivati di verde, spazi comuni, trasporti efficienti, scuole a tempo pieno e sempre più popolati da giovani coppie con bambini.
Le periferie dei nostri giorni sono le nuove città dei bambini. Da qui dobbiamo cominciare se vogliamo riaprire spazi di futuro e opportunità per l’infanzia nel nostro paese”. Il maggio scorso è proprio Save The Children che ha lanciato la campagna sulla forte crescita educativa aprendo 11 Punti Luce in 8 regioni e un altro verrà inaugurato nel 2015. Sono spazi dedicati a zone prive di ogni tipo di servizi e di opportunità, dove i più piccoli e gli adolescenti possono giocare, studiare, fare sport e attività ricreative. Sono 1.800 i bambini che hanno frequentato i Punti Luce nel 2014 e la previsione di crearne 4000 entro il 2015.