Infestano tutta la regione cinghiali ma soprattutto nelle aree protette sono particolarmente agguerriti distruggono colture, devastano frutteti, provocano danni a terreni. Sconvolgono quando si muovono in gruppi numerosi, scavando buche profonde alla ricerca di cibo.
Molti gli incidenti stradali, anche gravi, provocati da attraversamenti improvvisi. Le proteste non si contano. Gli indennizzi, che pure pesano sulle bilance pubbliche, sono insufficienti per ripagare gli investimenti e i costi di produzione vanno in malora.
La giunta regionale cerca di correre ai ripari: è stato approvato il piano di contenimento che stanzia centomila euro per ognuno dei cinque parchi Lucani per realizzare speciali trappole, dette chiusini, e recinti di cattura. Sono tecniche che hanno un impatto minimo sulla habitat naturale, fa sapere l’assessore all’ambiente Francesco Pietrantuono.
I finanziamenti arrivano dei fondi europei. La prossima settimana l’esecutivo regionale deciderà quali saranno le linee guida per il controllo e la sorveglianza sanitaria sui cinghiali per poter avviare la filiera in modo da utilizzare la carne.