Il prossimo 12 gennaio 2025 (ore 17.30), presso la Fondazione La Verde La Malfa – Parco
dell’Arte di San Giovanni La Punta (CT), chiuderà “Scolpire gli Elementi”, personale di Lorenzo
Reina. Curata dallo storico dell’arte Daniela Fileccia e ideata da Alfredo La Malfa e Dario
Cunsolo, la mostra ha permesso in questi mesi di ammirare otto sculture dell’artista nato a Santo
Stefano Quisquina (AG) e una serie di fotografie di grande formato che, scattate dal figlio
Christian Reina, restituiscono tutto il fascino del Teatro Andromeda, opera d’arte en plein air
costruita, pietra dopo pietra, nell’arco di circa trent’anni nel cuore della Sicilia.
Ultima occasione per osservare da vicino le sculture esposte, l’evento vedrà la presenza del celebre
“archi-scultore”, quella del critico d’arte Giorgio Agnisola che, già autore di uno dei saggi critici
inseriti nel catalogo della mostra, proporrà le sue considerazioni finali su “Scolpire gli Elementi” e
parlerà del suo nuovo libro, “Viaggio nell’arte delle stelle. Dalle Grotte di Lascaux alla Space
Art” (Donzelli Editore), e quella di Daniela Fileccia che, nel corso della serata del 12 gennaio, ci
guiderà alla scoperta dell’opera di Agnisola.
Quella di presentare il volume nel corso del finissage di “Scolpire gli Elementi” è una scelta non
casuale, dettata dal fatto che il saggio dello studioso campano dedica ampio spazio all’opera di
Lorenzo Reina e rappresenta, come ricordato dallo stesso Giorgio Agnisola, «un viaggio nell’arte e
nel tempo, inseguendo il dialogo tra l’uomo e il cielo, dalla preistoria ai nostri giorni. Un viaggio
dello sguardo e dell'anima, tra immagine e poesia, alla ricerca del senso della vita. In una notte di
stelle».
«La presentazione di un libro come “Viaggio nell’arte delle stelle” è un evento felice per il finissage
della mostra di Lorenzo. Una serata dedicata all’arte e alla scrittura consacrate alla ricerca
dell’infinito», ha sottolineato Daniela Fileccia.
“Scolpire gli Elementi” ha riscosso un sentito successo permettendo al pubblico di avvicinarsi al
percorso di un artista che, nel suo approccio rispettoso, curioso, visionario e anche creativo verso la
natura, ha imparato a lavorare la creta, la pietra calcarea ed il legno, dando vita a quell’ensemble
emozionale unico di opere noto come la “Fattoria dell’Arte Rocca Reina”.
«Ringrazio Daniela Fileccia che ha compreso esattamente il tema che porto avanti ormai da oltre
quarant’anni, cioè quello degli “Elementi”. La mia scultura è una ricerca continua tra arte e natura e
credo che, in questa mostra, questo aspetto si sia espresso al meglio in ogni singola opera, con un
dialogo tra le materie forte e continuo», ha spiegato lo stesso Lorenzo Reina.
«“Scolpire gli elementi” si è inserita in un percorso che la Fondazione sta compiendo da alcuni anni
con varie personali. È un cammino nato in me dalla volontà di fare una ricerca del senso della vita
attraverso l’arte. La personale di Reina è stata perfettamente conforme a questo mio desiderio», ha
detto, in conclusione, Alfredo La Malfa.
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Finissage / Lorenzo Reina “Scolpire gli Elementi”
12 gennaio 2025
Orario 17.30 – 21.30
Fondazione La Verde La Malfa – Parco dell’Arte
Via Sottotenente Pietro Nicolosi, 29 – San Giovanni La Punta (CT)
Ingresso libero
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La Fondazione La Verde La Malfa – Parco dell’Arte nasce ufficialmente nel 2008 per forte
volontà di Elena La Verde, artista ed appassionata d’arte.
L’intero sito, costituito da un ettaro di parco naturale e da una grande villa divisa in diversi piani, fu
costruito dall’ingegnere Enzo La Malfa, marito della fondatrice, agli inizi degli anni Settanta, come
abitazione per la propria famiglia.
Fu a partire dal 2000, reduce da una prolifera produzione artistica, che Elena La Verde, realizzando
una serie di installazioni per il parco, sentì l’esigenza di trasformare la sua casa in un luogo di
cultura, dove conservare e tutelare per sempre le proprie opere.
Con il passare degli anni la nascente fondazione si dotò di una prestigiosa collezione di arte
contemporanea, di una raccolta di abiti e intimo d’epoca di fine Settecento e fine Ottocento e di un
fondo documentario e librario con esemplari che risalgono anche alla prima metà del Cinquecento.
Nonostante vari e continui impedimenti e numerose difficoltà, dopo la morte del marito nel 2005,
Elena La Verde continua il suo sogno inaugurando la Fondazione, che nel 2010 viene riconosciuta
dalla Regione Siciliana quale persona giuridica privata senza scopo di lucro.
Nel maggio 2012 Elena La Verde viene a mancare, lasciando una grandissima produzione artistica e
letteraria. La presidenza della Fondazione passa al figlio, Alfredo La Malfa, che decide di
continuarne la mission.
È nel 2013 che difatti inaugura la sala espositiva “Elena La Verde”, oggi sede di numerose mostre e
concerti. Successivamente nel 2014 aprirà al pubblico in maniera permanente due stanze d’arte
dedicate ai temi della “Memoria” e della “Pace”.
Ancora oggi la Fondazione La Verde La Malfa continua il suo sviluppo e persegue, secondo il
proprio statuto, le sue finalità di promozione e realizzazione di iniziative di studio e di ricerca
nell’area delle arti visive, letterarie, dello spettacolo e quant’altro possa consentire la tutela del
patrimonio artistico del territorio, sancendo un proprio ruolo culturale in ambito nazionale e
internazionale.
Parco dell’Arte
Il percorso museale della Fondazione La Verde La Malfa inizia non appena si oltrepassa il cancello
principale, andando incontro all’immenso e suggestivo Parco dell’Arte.
Considerato un vero e proprio “museo all’aperto”, il Parco ospita, tra la rigogliosa vegetazione, una
serie di sculture e installazioni d’arte contemporanea.
Il Parco, in cui si possono ammirare svettanti cipressi, pini marittimi e cedri del Libano, oltre ad un
vetusto esemplare di Araucaria, fa parte del network Grandi Giardini Italiani ed è anche sede di
vari eventi come spettacoli teatrali, concerti, performance artistiche, percorsi didattici e tutte quelle
manifestazioni che tendono a promuovere la cultura in vari aspetti.
Mostre realizzate
2023 – Giusto Sucato: dal segno alla profezia
2022 – Begoña Zubero. NEEEV. Non è esotico, è vitale.
2020/2021 – Ettore Frani. Nel lucido buio.
2019 – Giuseppe Agnello. Paludi.
2018 – Mimmo Germanà. Intimismo mitico.
2017 – Rosso Guttuso. Opere 1934 – 1984.
2016 – Attraverso parole. Fabio Mauri.
2015 – Tessiture contemporanee.
2014 – La giostra di Ismaele.
2014 – Segni di memoria e pace.
2013 – Elena La Verde – Opere 1974 / 2012.