Nell’avamposto più resistente di uno quartieri più complessi di Napoli, al Nuovo Teatro Sanità, diretto da Mario Gelardi e dal collettivo ntS’, va in scena una importante alleanza tra pubblico, privati, imprese e fondazioni, artisti, scrittori, attori, pubblico. Alleanza resa socialmente ancora più significativa grazie al sostegno e alla rinnovata fiducia di padre Antonio Loffredo che, nel quartiere, sta tessendo una incisiva rete di attività volte alla valorizzazione di importanti siti artistici ed archeologici gestiti da cooperative di giovani. Un lavoro diffuso e di forte impatto nel quartiere fondamentale per poter determinare quelle condizioni sociali e culturali, ma anche di sicurezza, di cui c’è bisogno. Il Nuovo Teatro Sanità è un luogo riconoscibile di cultura, di incontro di artisti e di giovani, di circolazione di idee, di visioni del mondo e di umanità. «Il Teatro Sanità arriva alla sua quarta stagione, dopo un percorso non certo facile ma ricco di soddisfazioni – ha dichiarato il direttore artistico Mario Gelardi – nel corso del quale ha trovato numerosi partner a sostegno del suo progetto culturale: primo fra tutti il pubblico in crescita costante. poi c’è stato il contributo da parte di nomi importanti del panorama teatrale, che hanno voluto essere sul nostro palcoscenico, senza dimenticare le Fondazioni che da quest’anno finanzieranno un importante progetto del teatro – la Fondazione Alessandro Pavesi, Altamane, Charlemagne e la Fondazione con il Sud – e ancora l’azienda Optima Italia, con la quale si è strutturato un rapporto di fiducia e di scambio. Roberto Saviano, solo per fare un nome, è tra i maggiori finanziatori del Teatro Sanità. Questa stagione è una tappa, a cui giungiamo, con la consapevolezza del lavoro svolto, soprattutto di quello che ancora abbiamo da fare per realizzare il teatro che sogniamo».
Per sottolineare l’impegno istituzionale in alcuni dei luoghi più difficili della città, la presenza di Alessandra Clemente, l’assessore ai giovani del comune di Napoli, e di due alte cariche del comando dei carabinieri provinciale e regionale. “Vogliamo dialogare con chi si prende carico delle difficoltà del quartiere – ha detto la Clemente – sottolineando la nostra presenza istituzionale sul territorio e siamo grati al Nuovo Teatro sanità perché rappresenta un capitale di eccellenza e di valore culturale e artistico”.
Le sfide si vincono se si crea una forte alleanza di soggetti eterogenei su programmi e iniziative di lungo respiro che consentono di superare le soglie di sopravvivenza quotidiana. Ed è decisivo il fatto che scendono in campo soggetti privati, come nel caso dell’azienda Optima Italia, “che fonda il suo successo e fa leva sull’investimento dei giovani – ha affermato Paola Traettino dello staff della comunicazione dell’azienda – e su iniziative ad alto contenuto culturale e innovativo sul territorio napoletano e regionale”. Così come la Fondazione Pavesi, nata dal bisogno di ricordare il giovane figlio ucciso da un pirata della strada, e nelle parole della madre, Paola Pavesi, c’è tutta la voglia e l’emozione di donare ai ragazzi difficili del quartiere quell’attenzione e quelle occasioni di futuro che meritano: ”E’ un vivaio di bambini da crescere saranno seguiti con amore e stiamo lavorando su un progetto più ampio per far partecipare più Fondazioni del Nord”.
LA quarta stagione teatrale si connota per il ricco e variegato programma e per la presenza di nomi di rilievo del panorama teatrale e non solo, da Renato Carpentieri a Nello Mascia, da Enzo Moscato a Toni Servillo fino allo scrittore Roberto Saviano. Infatti, dal 19 aprile 2017 sarà in scena una produzione del Nuovo Teatro Sanità, La paranza dei bambini, scritto da Mario Gelardi e Roberto Saviano, per la regia dello stesso Gelardi, con il quale lo scrittore rinnova il sodalizio artistico, dopo il successo della versione teatrale di Gomorra. “E’ un progetto lungo messo a punto con Saviano – spega Gelardi – e il nostro obiettivo è quello di creare con lo spettacolo una forte economia nel quartiere”.
Appunto All you can eat, “tutto quello che puoi magiare” (il design e la grafica è di Luciano Correale), la cultura come cibo per il cuore e per la mente, che può saziarti ma che È anche un invito ad evitare sprechi, pagare il giusto, e soprattutto scegliere con consapevolezza: sono queste le idee che il collettivo di piazzetta San Vincenzo vuole veicolare ai suoi spettatori. Tra le tante novità della stagione 2016-17, si segnalano, dal 20 al 22 gennaio L’intervista di Alberto Moravia per la regia di Renato Carpentieri. Dal 27 al 29 gennaio, arriva sul palco del Nuovo Teatro Sanità Tempo che fu di Scioscia di Enzo Moscato, con Tina Femiano e la compagnia giovani del Nuovo Teatro Sanità diretti da Gelardi. L’11 e 12 febbraio sarà la volta di Cenere’, da La gatta Cenerentola di Basile, Cenerentola dei fratelli Grimm e Perrault, con Ilaria Delli Paoli, Roberto Solofria, Valeria Impagliazzo, Claudia Gilardi, per la regia di Rosario Lerro e Luigi Imperato.
Tra gli eventi più attesi, dal 20 al 26 marzo, un’intera settimana al Nuovo Teatro Sanità sarà dedicata a Teatri Uniti, con due spettacoli: Una serata con Toni Servillo e Magic People di Giuseppe Montesano, con Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Andrea Renzi e Luciano Saltarelli; il progetto Teatri Uniti alla Sanità prevede inoltre una serata di incontro aperta al pubblico, nella quale si passeranno in rassegna i trent’anni di attività di una compagnia che ha segnato la storia del teatro.
Abbiamo anticipato alcuni spettacoli ma attenzione il sipario del Nuovo Teatro Sanità si alzerà ufficialmente il 14 ottobre 2016 con una coproduzione con il Goethe Institut, che presentano Noi non siamo barbari! di Philipp Löhle, drammaturgo tedesco, che si è affermato per i suoi testi dal carattere acido e surreale, che ritorna a Napoli grazie al Goethe Institut, con un nuovo progetto, che vedrà coinvolti gli attori della compagnia del Nuovo Teatro Sanità, diretti da Gelardi. Si prosegue dal 21 al 23 ottobre con Fuje Filumena, riscrittura al maschile del mito di Filumena Marturano, scritto e diretto da Peppe Fonzo e interpretato da Luigi Credendino. L’11, 12 e 13 novembre, sarà la volta del progetto On stage H24, a cura di Carlo Caracciolo e Fabiana Fazio, che prende spunto da Kino Kabaret, ossia un evento, in genere di una settimana, in cui filmmakers da tutto il mondo si incontrano in un luogo, il Kino Lab, e girano cortometraggi in tempi brevissimi. Nasce così l’idea di creare qualcosa di simile che riguardi però l’ambito teatrale.
Il 19 e 20 novembre va in scena Tomato soap. Teatronovela sulla violenza di genere in un’unica puntata di Lydie Le Doeuff, con due protagonisti Gianni e Gilda, due pupazzi di gommapiuma a grandezza naturale. Dal 9 all’11 dicembre torna Sonata napoletana per topi e bambini, realizzato da Michele Danubio con la compagnia giovane del Nuovo Teatro Sanità e la partecipazione di Laura Borrelli. Si prosegue dal 16 al 18 dicembre con Niente fiori ma opere di bene, drammaturgia seriale di Mario Gelardi, che riprende i tre personaggi, le tre “bizzoche” interpretate da Carlo Caracciolo, Luigi Credendino e Ciro Pellegrino, ne La terza comunione, ma le contestualizza in una cerimonia funebre. Si riprende il 6, 7 e 8 gennaio con Ria Rosa – Il viaggio, in scena Antonella Romano e Rino De Masco, al pianoforte il maestro Giosi Cincotti, per la regia di Rosario Sparno. La stagione prosegue con Quei ragazzi del 96. Boys in the band, scritto da Claudio Finelli, con Antonio Agerola, Carlo Caracciolo, Riccardo Ciccarelli, Fabiana Fazio, Fabio Rossi, per la regia di Fabio Rossi e Carlo Caracciolo.
Nel mese di marzo, il 10, 11 e 12, in scena Requiem per due Serve, liberamente tratto da Jean Genet, con Franco Iavarone, Stefano Ariota e Fabio Brescia, requiem originale scritto da Paolo Coletta, la direzione dello spettacolo è dello stesso Brescia, la regia di Gerardo D’Andrea.
Nell’ambito della stagione 2016-17, si inaugura inoltre una sezione di teatro in foyer intitolata L’altare di S., che vuole promuovere la produzione e la ricerca di dramamturgia originale e la sperimentazione sullo spazio scenico non convenzionale. Il programma prevede 5 spettacoli che bene si adattano all’area del foyer interno del teatro, uno spazio suggestivo caratterizzato da una splendida pavimentazione del 1800 e due altarini del ‘700. Ad inaugurarla, il 29 ottobre, la compagnia napoletana Manovalanza Teatro, con Where Are We Now? Viaggio di Edipo verso Colono di Adriana Follieri. Il 26 novembre, va in scena Il Volo di Michelangelo, scritto e diretto da Nicola Zavagli, con Beatrice Visibelli, Marco Natalucci e al viloncello Ginevra Prunetti. Il 3 e 4 dicembre sarà la volta di U.R.A. Tearto con Avemmaria diEmilio Nigro, interpetato da Fabrizio Pugliese, per la regia di Fadrizio Saccomanno e dello stesso Pugliese. La rassegnaL’altare di S. prosegue il 18 e 19 febbraio con SpazioTeatro che presenta Spingi e respira di e con Lorenzo Praticò, regia di Lorenzo Praticò e Gaetano Tramontano. Si conclude il 25 e 26 febbraio, con la Compagnia Ragli e lo spettacolo L’Italia s’è desta. Un piccolo [falso] mistero italiano, scritto da Rosario Mastrota, che vedrà in scena Dalila Cozzolino, diretta dallo stesso Matrota. Ancora il 3, 4 e 5 marzo, è la volta di Idroscalo 93. La morte di Pier Paolo Pasolini scritto da Mario Gelardi, con Ivan Castiglione e Riccardo Ciccarelli, le musiche originali di Mariano Bellopede, per la regia dello stesso Castiglione. A chiudere la stagione il 12, 13 e14 maggio, lo spettacolo Peter e Alice attraverso lo specchio, con Germana Saccardi, Fabio Casano, Alfonso Amendola, Maria Teresa Pezzatini, musiche di Carlo Vannini, per la regia di Gennaro Maresca.
Il Nuovo Teatro Sanità – tanto per ricordarlo insieme a tanti altri teatri – è reduce da una stagione contrassegnata dalla bocciatura da parte del MiBACT che non ne ha riconosciuto il suo valore sul piano culturale. Sic!
Diletta Capissi