“Non vi è stata alcuna trattativa, l’incontro si sarebbe svolto comunque per scongiurare, in caso di rinvio, i rischi per il deflusso degli spettatori”. Lo ha chiarito il ministro dell’Interno Angelino Alfano nel corso dell’informativa urgente alla Camera sui fatti avvenuti sabato scorso a Roma, prima della finale di Coppa Italia. Alfano ha riferito che “restano delicatissime le condizioni di Ciro Esposito” il giovane ferito, che si trova ora in terapia intensiva al Policlinico Gemelli. Il ministro ha ricostruito la dinamica dell’incidente, ricordando che il tifoso della Roma Daniele De Santis, dopo aver aggredito un pullman dei tifosi del Napoli, scappando è “caduto a terra e raggiunto dagli inseguitori ha sparato”. Tuttavia, sono in corso “ulteriori rilievi per l’uso dell’arma da fuoco a seguito del risultato non dirimente della prova stub”. E si fa strada anche l’idea di una “probabile fabbricazione artigianale dei proiettili. Sono in corso altre verifiche per capire se sono intervenute altre persone”.
Il titolare del Viminale ha escluso comunque “la partecipazione all’azione violenta” di persone “con i caschi”, come indicato da un testimone. Secondo Alfano, poi, il “culmine dell’inciviltà” sabato sera è stato raggiunto “quando l’inno di Mameli, il canto degli italiani, è stato colpito da una selva di fischi”. Il ministro si è quindi soffermato sull’operato delle forze dell’ordine. La Polizia “ha dovuto sedare la reazione dei supporter partenopei – ha precisato -, convinti che responsabili del ferimento di Ciro Esposito fossero state le forze dell’ordine” ed è “infondato che il dispositivo di sicurezza abbia avuto lacune”.
A questo proposito, il ministro si è augurato che le società sportive “diano tutto il positivo apporto recidendo gli intrecci con gli ambienti più violenti del tifo”. Alfano ha quindi ringraziato le forze di polizia, il cui impegno, ha sottolineato, “è stato elevatissimo e va elogiato senza riserva. Grazie – ha aggiunto – alle persone che in strada e dentro lo stadio hanno onorato la divisa”. Infine, ha espresso “un grato ricordo all’ispettore Raciti e una sincera gratitudine alla sua famiglia”.