Di Fausta Testaj
Come l’ Araba Fenice anche il Teatro Stabile di Catania cerca di rinascere dalle sue ceneri e bisogna dire che grazie agli sforzi del Commissario Straordinario Giorgio Pace, al Collegio dei Revisori dei Conti presieduto da Massimo Baraldi ed a un ottimo consulente come il regista Giovanni Anfuso il miracolo già avviato possa definitivamente avvenire nei prossimi anni.Intanto contraddicendo ogni previsione negativa sia degli addetti ai lavori che di alcuni abbonati i quali hanno preferito abbandonare il campo minato per fare posto fortunatamente a nuove giovani leve, la stagione 2016/2017 del Teatro Verga è partita alla grande,con tre spettacoli veramente di qualità: “IL Piacere dell’onestà” di L. Pirandello con la regia di A. Calenda e una buona compagnia capitanata da Pippo Pattavina, il :” Macbeth” di W. Shakespeare regia di Luca De Fusco con gli straordinari Luca Lazzareschi e Gaia Aprea e dal 20 al 30 Dicembre il favoloso lavoro di Jean Genet :”
Le Serve” con la traduzione di Gioia Costa, le scene di Alessandro Chiti, i costumi di Lucia Mariani, le musiche di Paolo Daniele e le eccezionali (ed è dire poco) interpreti Anna Bonaiuto nel ruolo della serva Solange, Manuela Mandracchia nelle vesti della sorella ed altra serva Claire e Vanessa Gravina interprete della Signora, produzione dello stesso Teatro Stabile di Catania, dello Stabile di Palermo e della Compagnia Teatro e Società.Il regista della pièce è Giovanni Anfuso il quale è riuscito a creare il giusto pathos per far sì che per circa un’ora e mezza il pubblico resti attaccato alle poltrone in religioso silenzio(e udite udite senza neanche cellulari che squillano).
Il titolo originale di questo atto unico di Genet è :” Les Bonnes” ed è tratto da un fatto di cronaca nera realmente accaduto nel 1933 a Les Mans in Francia, le due sorelle, a servizio da almeno quattro anni, presso una famiglia borghese composta da padre madre di mezza età ed una figlia, in realtà si chiamavano Christine e Lèa Papin e massacrarono madre e figlia in seguito ad un banale rimprovero dopo un banale incidente.Le sorelle di Genet invece sono Claire e Solange, in apparenza molto devote ed affezionate alla loro ricca signora ma ogni volta che la loro Madama esce mettono in scena tra di loro un gioco al massacro, recitano a turno il ruolo della padrona e della serva e chi interpreta la serva non mette in scena se stessa ma l’altra sorella.
Questo rituale quotidiano che si celebra nella camera della loro Signora alimenta l’ambivalenza affettiva nei suoi confronti da un lato amata ed ammirata e dall’altro odiata ed invidiata.Le sorelle indossano i gioielli di Madama, i suoi eleganti vestiti ne imitano la voce, gli atteggiamenti che in sua presenza sono costrette a subire e sognano nella loro triste mansarda di prenderne il posto. Nelle loro performance quasi deliranti mostrano il loro erotismo normalmente nascosto dalle loro divise in stile dimesso, la loro femminilità cattiva, la loro invidia ormai malata, nascosta agli occhi della Signora da una finta devozione.Costrette a sentimenti di adorazione nei confronti della loro padrona, nella loro recita e nel loro gioco delle parti sfogano tutto il loro rancore fino a simulare il momento in cui la uccidono.Il loro odio verso la Signora è così grande che un giorno Claire, con delle lettere anonime, denuncia l’amante di Madama così che la potessero vedere soffrire ma venendo a sapere che verrà scarcerato per mancanza di prove, temono che il loro tradimento venga scoperto, ed ecco che pensano di far diventare realtà la loro finzione, ammazzando con una tisana avvelenata la loro Signora, cercano di fargliela bere in ogni modo ma senza successo, a questo punto sentendosi come chiuse in una gabbia che loro stesse si erano costruite cercano di eliminarsi a vicenda ma morirà solo Claire avvelenata dalla tisana che lei stessa aveva preparato mentre Solange, dato che la polizia prenderà quel gesto come un omicidio, si prepara al suo destino, incatenandosi nell’attesa dei gendarmi. Questo meraviglioso testo di Genet non passerà mai di moda perchè l’invidia tra le diverse classi sociali purtroppo, temo non sarà mai debellata per fortuna non si arriva quasi mai alla follia di Solange e Claire.