Abbracci CovidTOPSHOT - A resident (L) of the Domenico Sartor nursing home in Castelfranco Veneto, near Venice, hugs her visiting daughter on November 11, 2020 through a plastic screen in a so-called "Hug Room" amid the new coronavirus pandemic. - The Hug Room allows guests and their families to embrace each other, while remaining separate and protected from the contagious disease, still guaranteeing physical contact for mental and emotional wellbeing. (Photo by Piero CRUCIATTI / AFP)

La generazione che senza studi ha educato i propri figli. Quella che, nonostante la mancanza di tutto, non ha mai permesso che mancasse l’indispensabile in casa.

Colei che ci ha insegnato i valori; a partire da Amore e Rispetto, che insegnava agli uomini il valore di una donna e alle donne, il rispetto per gli uomini.

Senza Meetic, Badoo o i programmi della D’Urso in tv.

Stanno morendo quelli che potevano vivere con pochi lussi, senza sentirsi frustrati.

Coloro che hanno lavorato fin dalla tenera età e hanno insegnato il valore delle cose, non il prezzo.

Muoiono quelli che hanno attraversato mille difficoltà e senza arrendersi ci hanno insegnato come vivere con dignità. Senza tutorial, senza app e senza internet.

Quelli che dopo una vita di sacrificio e stenti, se ne vanno con le mani rugose e a testa alta.

Sta morendo la generazione che si è rimboccata le maniche appena finita la guerra, che mangiava quello che c’era a tavola e quando ce n’era. Senza VeganEasy, app Glovo o Fast Food.

Sta morendo la generazione che ci ha dato la vita e che ha dimostrato di aver avuto due palle così, affrontando calamità impossibili da concepire oggi. La nostra “generazione di cristallo” è paralizzata dal troppo benessere e incapace di affrontare le avversità reali…

Fonte: Patrick Bianchi (Facebook)