È scomparso all’età di 82 anni Oliviero Toscani, fotografo provocatorio e geniale, capace di rivoluzionare il mondo dell’immagine e della pubblicità con campagne mai banali. Era ricoverato da venerdì nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Cecina e non era più cosciente. Secondo quanto riferito dalla moglie, le sue condizioni erano ormai “una strada senza ritorno”. Toscani lottava da oltre un anno contro l’amiloidosi, una malattia rara che provoca l’accumulo di proteine in vari organi, in particolare nel cuore.


La malattia: l’amiloidosi

Lo stesso Toscani, in un’intervista dello scorso agosto, aveva raccontato la sua diagnosi, ricevuta nel luglio 2023, e la pesante perdita di peso – oltre 40 chili – subita in pochi mesi. Aveva spiegato di aver intrapreso una cura sperimentale per far fronte ai problemi cardiaci causati dall’eccessivo deposito di proteine. L’impatto sull’organismo era così severo che persino il gusto del vino, una sua grande passione, risultava alterato dai medicinali.

In seguito a un lungo ricovero alla Fondazione Monasterio di Pisa, specializzata in cardiologia e in cura dell’amiloidosi, Toscani era tornato a casa per trascorrere le festività natalizie con la famiglia. Un peggioramento improvviso, però, ha costretto i familiari a chiamare l’ambulanza, e il celebre fotografo è stato trasferito a Cecina, dove si è spento nella mattinata del 10 gennaio.


Una vita per l’immagine e la provocazione

Nato a Milano, Toscani aveva studiato fotografia e grafica all’Università delle Arti di Zurigo tra il 1961 e il 1965. La sua carriera straordinaria, lunga oltre sessant’anni, è stata segnata dall’uso di immagini forti, dirette, capaci di smuovere le coscienze e stimolare il dibattito.

  • Le campagne pubblicitarie iconiche: tra le più celebri, quelle per un importante marchio di abbigliamento, che utilizzavano immagini dirompenti per attirare l’attenzione su temi di rilevanza sociale, come il razzismo, la pena di morte, la discriminazione e l’AIDS.
  • Fotografo di moda: ha collaborato con numerose testate italiane e internazionali, firmando servizi editoriali che hanno contribuito a definirne lo stile inconfondibile.
  • L’impegno sociale: i suoi lavori hanno spesso puntato a rompere tabù e convenzioni, con campagne coraggiose che hanno fatto discutere e, talvolta, anche indignare l’opinione pubblica.

Uno dei tratti distintivi di Toscani era la capacità di trattare, attraverso i suoi scatti, temi considerati scomodi, portandoli sotto i riflettori con la forza di un’immagine. Questa visione pionieristica ha avuto un impatto profondo non soltanto nel settore della moda, ma anche nella cultura visiva contemporanea.


Una carriera di successi e controversie

Negli anni ‘80 e ‘90, Oliviero Toscani ha firmato alcune delle campagne pubblicitarie più famose e controverse di sempre, ricevendo numerosi premi a livello internazionale. Nel 1990 fu cofondatore di Fabrica, il centro di ricerca sulla comunicazione del Gruppo Benetton, e nel 1993 vinse il Grand Prix dell’UNESCO per i suoi contributi all’arte della comunicazione. Allo stesso tempo, non sono mancate le polemiche da parte di chi lo accusava di strumentalizzare i temi sociali per creare scandalo e attirare l’attenzione.

Nonostante le critiche, è innegabile che Toscani abbia lasciato un segno indelebile nel campo pubblicitario e fotografico, aprendo la strada a un nuovo modo di fare comunicazione, più concettuale e provocatorio, rivolto a smuovere opinioni e avviare discussioni.


L’eredità di un creativo irripetibile

La scomparsa di Oliviero Toscani segna la fine di un’epoca in cui la forza di un’idea poteva cambiare il modo di parlare di temi complessi, grazie a immagini che rifiutavano la banalità. Amava ripetere che la fotografia è innanzitutto comunicazione, e che la provocazione serve a scuotere le coscienze.

Il ricordo di Toscani resterà vivo nelle sue immagini più celebri, ma anche nel lavoro di tanti giovani fotografi e creativi che hanno trovato nelle sue campagne lo stimolo per guardare il mondo con occhi nuovi. Con la sua scomparsa, l’Italia perde un protagonista del pensiero visivo contemporaneo, un artista capace di anticipare mode, dibattiti e rivoluzioni culturali.


Una vita dedicata alla libertà d’espressione
Oltre a trasformare la pubblicità in un potente strumento di indagine sociale, Toscani ha insegnato a generazioni di fotografi l’importanza di correre rischi e di esporsi in prima persona. Il suo lavoro continua a ispirare la convinzione che l’immagine non sia soltanto uno specchio della realtà, ma possa e debba plasmarla, invitando al confronto e all’autocritica.

Con la sua morte, la comunicazione visiva perde una voce unica, coraggiosa, spesso scomoda, ma sempre pronta a trasformare un semplice scatto in un messaggio destinato a rimanere nella storia. Con le sue campagne, Oliviero Toscani ha scritto un capitolo fondamentale dell’immagine e della cultura italiana e internazionale.