Mario Garofalo: giornalista , scrittore, poeta.
Aveva 76 anni. Gioiese come me, coetanei, sin dall’infanzia siamo stati amici e compagni di scuola sia alle Elementari che al Liceo Classico.
Tra i tanti ricordi non posso non ricordare le gare in “geografia”. Eravamo bravi entrambi, però Mario aveva una peculiarità in più nella quale era insuperabile: sapeva descrivere, a memoria, i confini di ogni Stato con una precisione millimetrica, mantenendo le proporzioni, anche dell’Inghilterra!
Ricordo anche che scriveva articoli su “L’Appennino”, un periodico locale dedito alla Cultura e all’Informazione, diretto allora dal noto giornalista Vincenzo Lettieri. Ha scritto anche su varie testate campane e su “IL SAGGIO” dell’editore G. Barra. Anche i ricordi degli anni in cui frequentavamo il Liceo sono tanti, ma il Tempo li ha sbiaditi inesorabilmente. Rimane solo qualche fotografia. Ci siamo rincontrati poche volte, riabbracciandoci come ragazzini.
Mario è stato un bravo scrittore. Basti ricordare quanto ha scritto sul Cilento o per il pittore Mario Romano, con animo sempre ricco di sincerità e di profonda stima. Nel 2009 pubblicò la sua Tesi di Laurea in Sociologia “Problemi affettivi e qualità di vita nella vecchiaia nel Cilento come altrove” nella quale affronta, con animo giovanile, tutti gli aspetti e i problemi degli Anziani, raccontando anche delle realtà locali. Qualche tempo dopo me ne regalò una copia con la seguente dedica “ A Giacomino Da sempre e per sempre”.
L’animo nobile e semplice di Mario lo ritroviamo anche nelle sue poesie. Sì, perché ognuno è poeta nel profondo dell’anima, ma non tutti riescono a manifestarlo in modo sereno e spontaneo come lui. Tra le tante desidero ricordare ” Soffio di vento”: in essa Mario, con il candore di un fanciullo, si tuffa nella sua infanzia. Riporto qualche verso: “ Mi porta lontano,/leggero come un sogno,/ la meteora del tempo./Erano lunghi i giorni della mia infanzia,/ tutto mi sembrava così assurdo: /credevo che mai avrei perduto niente/ di tanto o di nulla./…../ l’odore dei gigli o dei fiori di campo,/ o l’erba dei prati o il soffio del vento/mi sussurravano la mia eterna fanciullezza:/non diventerai mai vecchio./ …./Così credevo/ e il soffio del vento mi nascondeva il futuro/ e mi portava dove tutto è diverso./ …..
Per l’Amico Mario il tempo si è fermato, quasi all’improvviso: il covid19 lo ha rapito, ma la sua bontà e il suo altruismo restano, per illuminare quanti lo hanno conosciuto e apprezzato. Lascia un grande vuoto nella sua famiglia, a Gioi e a Eredita/Ogliastro, ma sono in tanti, malgrado le vicissitudini della sua vita, a ricordarlo con commozione. Buon viaggio verso l’Eternità!
Giacomo Di Matteo