“In Campania il canone per le acque minerali è di 36 centesimi a metro cubo. Le lobby delle acque minerali rivendono questo bene preziosissimo e guadagnano cifre astronomiche. Lo denunciamo da tempo e avevamo chiesto a De Luca di adeguare i canoni così almeno entravano nuove risorse in cassa da poter impiegare per i trasporti oppure per provvedimenti di assistenza. Ma il presidente e la sua maggioranza hanno ritenuto più giusto tutelare i soliti amici”. Lo dice Maria Muscarà, consigliera del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale della Campania.

“La nostra propostra prevedeva l’equiparazione del canone della Campania alla media nazionale – spiega – basti pensare che, per esempio, in Veneto il canone è di 3 euro a metro cubo e in Lazio di 2 euro. Noi avevamo proposto un canone di 1 euro al metro cubo”.

“Questa cifra, per quanto irrisoria, avrebbe portato nelle casse della Regione due milioni e mezzo di euro – aggiunge – Una cifra che purtroppo non riusciremo ad incassare perché l’emendamento non è stato ritenuto degno di nota e le lobby delle acque minerali hanno ancora una volta vinto”.

“E’ una situazione surreale – sottolinea – da una parte i cittadini vengono penalizzati, ricevono bollette astronomiche, si taglia la fornitura di acqua se non possono pagare e dall’altra parte, invece, alle lobby delle acque minerali si fa un grosso favore regalando ottima acqua che viene venduta con guadagni notevolissimi”.

“Noi non ci fermeremo e continueremo la nostra battaglia a difesa dell’acqua – assicura Muscarà – perché l’acqua è fonte di democrazia non solo per la sua gestione, ma come principio vitale”.