Cadute Reggio Calabria (20 giugno), l’Aquila (27 giugno) e Pescara (28 luglio), le ultime due roccaforti austriache rimaste nella penisola erano Gaeta e Capua. L’assedio di Gaeta avvenne alla presenza dell’infante, e si concluse il 6 agosto. Il 28 dello stesso mese le truppe di Montemar sbarcarono in Sicilia, e il 2 settembre entrarono a Palermo, dando inizio all’invasione dell’isola. Capua, strenuamente difesa dal Traun, si arrese invece il 24 novembre, dopo una lunga resistenza.
La conquista borbonica delle Due Sicilie avvenne negli anni 1734-1735 nell’ambito della guerra di successione polacca, quando la Spagna di Filippo V di Borbone invase i regni di Napoli e di Sicilia, allora soggetti alla dominazione austriaca.
In virtù della politica dell’equilibrio che ispirava i trattati internazionali del XVIII secolo, dopo la vittoriosa campagna militare i due regni non tornarono ad essere vicereami della Spagna come nei secoli precedenti, ma riacquistarono l’antica indipendenza con il figlio di Filippo V e della seconda moglie Elisabetta Farnese, l’infante don Carlo, già duca di Parma, come primo sovrano della dinastia dei Borbone di Napoli.
Alla conquista seguirono tensioni con il papa Clemente XII, il quale – titolare di secolari diritti feudali sui due regni – concesse l’investitura a Carlo solo nel maggio 1738. Il riconoscimento internazionale nella nuova casa regnante avvenne a novembre dello stesso anno con il trattato di Vienna, al prezzo della cessione del Ducato di Parma e Piacenza agli Asburgo e del Granducato di Toscana ai Lorena.