Il 23 novembre 1798 l’esercito Napoletano invade la repubblica Romana nelle mani dei francesi. E’ il primo atto della battaglia di Civita castellana che si concluse con la disfatta delle truppe di Ferdinando IV e la conquista del regno da parte di Championnet. Il generale Mack appariva pienamente fiducioso sulle prospettive dell’offensiva, l’esercito napoletano, rinforzato nelle ultime settimane da numerose migliaia di reclute, era costituito da oltre 60.000 soldati, in gran parte inesperti e poco addestrati ma che superavano numericamente le truppe francesi dell’Armata di Roma che contava non più di 15.000 uomini. Il comandante austriaco tuttavia non avanzò mantenendo concentrate le sue cospicue forze ma al contrario organizzò una serie di distaccamenti ampiamente dispersi e mal collegati per avanzare in tutte le direzioni. Sulla costa adriatica avanzò il generale Micheroux con 7.000 soldati, verso Rieti e Terni il generale Sanfilippo con 4.000 uomini, lungo la via Appia il generale Demas con 8.000 soldati; mentre il generale Mack prese il comando della colonna principale destinata a marciare su Roma lungo la via Latina, infine un corpo di 6.000 soldati venne sbarcato a Livorno al comando del generale Naselli. Ma le cose finirono in maniera completamente diversa.