Ci risiamo: ieri è stata registrata l’ennesima fiammata al centro oli di Viggiano. Siamo stufi di ripetere questo odioso ritornello, ma riteniamo comunque fondamentale mantenere alta l’attenzione su questa vera e propria iattura.
Non a caso, subito dopo la riapertura del centro oli ad agosto, inaugurata da un’altra fiammata, avevamo chiesto alla giunta di venire in aula a relazionare su quanto ENI aveva messo in campo per riavviare le attività del centro oli e superare le prescrizioni imposte della magistratura in seguito all’inchiesta Trivellopoli. Era il 13 settembre 2016 e, seppur con qualche riserva, il Consiglio impegnò la Giunta a relazionare entro un mese sul processo di riapertura del centro oli.
E’ passato più di un mese e crediamo che sia il caso di calendarizzare questa discussione in Consiglio Regionale. Capiamo bene che la nostra regione sta attraversando un periodo caratterizzato da numerose emergenze e con una immobilità dovuta ad un assestamento di bilancio bloccato dalla corte dei conti. Tuttavia non possiamo soprassedere all’emergenza Val D’Agri. Quante altre fiammate dobbiamo attendere per poter capire cosa ha fatto l’ENI in questi cinque mesi di chiusura? Gli interrogativi sono sempre gli stessi dello scorso settembre e la propaganda di De Scalzi non è affatto sufficiente a fugare i nostri dubbi.
Ci appelliamo al buon senso del Presidente Mollica e all’impegno di Pittella e Pietrantuono affinché si rispetti l’impegno preso a settembre scorso.