Il discorso di Zaher Darwish, neo eletto segretario del Sunia di Palermo, voce e punto di riferimento nella Cgil di Palermo per le comunità di migranti della città, quella musulmana in particolare, impegnato da sempre nel sociale e da anni e anni in prima linea a rappresentare il mondo degli ultimi, di coloro che sono sfuggiti a miseria, guerre, dittature.
E’ stato presidente del comitato direttivo della Cgil Sicilia dal 2004 al 2008, fa parte del consiglio territoriale immigrazioni della Prefettura, è stato operatore del patronato Inca e del Caf, la società dei servizi della Cgil.
“Questo nuovo incarico mi dà la possibilità di confermare il mio impegno e la mia dedizione verso le classi più deboli della società, come immigrati, senza tetto, sfrattati e comunque nei confronti di coloro che vivono in una condizione di disagio economica e sociale. Il tema della casa, a lungo trascurato, deve tornare al centro dell’attenzione delle amministrazioni pubbliche e della politica. Su questo diritto fondamentale della Costituzione italiana, si interviene in maniera solo emergenziale – dichiara il neo segretario del Sunia Zaher Darwish, che intende proseguire e rafforzare l’esperienza portata avanti dall’attuale segreteria “caratterizzata da grande professionalità e serietà” – Il tema della casa è connesso a questioni fondamentali per la costruzione di una civiltà moderna, a partire dal corretto utilizzo dei luoghi pubblici come giardini e ville, alla riqualificazione delle aree urbane, all’utilizzo di materiali nuovi per l’edilizia, al rispetto dell’ambiente”.
I dati sul disagio abitativo parlano chiaro. A Palermo sono almeno 13 mila le domande giacenti per l’assegnazione di case popolari, a Catania 12 mila, a Messina 2.500 e in tutta la Sicilia 35 mila. L’ultima graduatoria per l’assegnazione di case popolari a Palermo, pubblicata nel 2005, è composta da 905 famiglie, di cui 647 sono famiglie di immigrati, contro le 338 famiglie composte invece da palermitani.
A Palermo sono 1.435 i senza-casa ammessi nella graduatoria del 3 giugno 2015 per l’emergenza abitativa del Comune di Palermo. E 350 sono le persone che hanno occupato abusivamente edifici e spazi pubblici abbandonati.
A Palermo avviene uno sfratto ogni 353 famiglie. Gli sfratti per morosità sono ormai l’88 per cento e di questi più del 60 per cento sono dovuti a morosità incolpevole cioè collegata a una diminuzione significativa del reddito in seguito alla perdita del posto di lavoro del capofamiglia percettore di reddito. “Tra i settori importanti da esplorare che riguardano l’emergenza abitativa – aggiunge Zaher Darwish – ci sono i fondi per la morosità incolpevole degli inquilini, che nel bando pubblicato in Sicilia riguardano chi è stato colpito da sfratto nel 2013. Per la provincia di Palermo si calcola un elenco di più 1.700 famiglie morose, impossibilitate a pagare il canone di affitto, che potranno fare richiesta di questi contributi. Ma il dato degli sfratti è in aumento: nello stesso periodo di gennaio-luglio 2014 il numero degli sfratti era già arrivato a 1.832, almeno 110 unità in più rispetto all’anno prima. Finora all’aumento degli sfratti non è corrisposto un aumento delle risorse disponibili per l’emergenza casa. L’assenza delle amministrazioni locali e di interventi idonei ha creato un terreno fertile affinché la gente bisognosa trovi nell’occupazione di spazi pubblici e privati una soluzione. Bisogna intervenire riportando al centro del confronto le politiche abitative”.