In Sicilia non si placa l’ondata di sdegno contro la scelta del governatore Musumeci di affidare l’assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana al leghista Alberto Samonà. Dopo la prima manifestazione di piazza a Palermo, indetta dal gruppo No Beni Culturali alla Lega Nord – Musumeci dimettiti!, è stata la volta di Messina dove il 12 giugno scorso i medesimi organizzatori hanno indetto un’assemblea a Piazza Immacolata di Marmo con l’obiettivo di dare continuità alla mobilitazione partita il 2 giugno da Palermo per il ritiro della nomina del leghista Samonà ad assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana. Anche l’assemblea messinese è stata vivace e partecipata: il gruppo “No Beni culturali alla Lega – Musumeci Dimettiti” è riuscito anche in questo caso a coinvolgere molti cittadini, i quali hanno espresso la loro posizione sull’attuale governo dell’isola. Ancora una volta si è fortemente stigmatizzata la scelta di Musumeci di offrire un assessorato così importante ad un esponente della Lega, partito storicamente avverso agli interessi del Sud in generale e della Sicilia nello specifico. “Musumeci è stato il primo Presidente che ha consentito alla lega di entrare all’interno del Governo siciliano e quando i siciliani hanno manifestato il loro dissenso li ha insultati. Salvini non è il benvenuto, sta venendo in Sicilia solo per fare la solita passerella in prospettiva delle prossime amministrative”, dichiarava Domiziana Giorgianni, portavoce messinese del gruppo. Intanto Salvini organizzava una serie di incontri elettorali proprio in Sicilia, con tanto di assembramenti e selfie a volontà, in barba alle più elementari misure anti-Covid. Il leader della Lega ha organizzato un vero e proprio mini tour tra le provincie di Palermo e Messina, dopo le tappe nelle altre regioni meridionali. Contestatissimo in tutte le piazze, da Bagheria a Milazzo a Barcellona Pozzo di Gotto, Salvini ha anche dovuto rispondere a domande sulla spinosa questione delle simpatie naziste del suo assessore Samonà il quale, giornalista e scrittore, ha firmato nel 2001 una raccolta di poesie, alcune delle quali inneggianti alle squadre della morte di Hitler, le SS. “Ha smentito – è stata la risposta di Salvini – e io guardo solo a quello che farà in assessorato. I nazisti sono stati dei delinquenti come i comunisti”. Proprio sul discutibilissimo passato “poetico” del Samonà, la regista palermitana Emma Dante ha avuto ben altro atteggiamento, assumendo una clamorosa iniziativa: ha disertato il saggio dei suoi allievi a Palazzo Riso di Palermo, in programma il 15 giugno scorso, perché a quell’appuntamento era stata annunciata proprio la presenza dell’assessore leghista, finito al centro delle polemiche proprio per la poesia sulle SS scritta diversi anni fa e scoperta recentemente dalla stampa. La Dante ha preso una posizione netta e definita: “Ho un solo desiderio: le sue dimissioni da assessore regionale ai beni culturali”. E’ ancora la regista a chiarire sui social i motivi della sua assenza: “Purtroppo non ho potuto partecipare al saggio conclusivo al Palazzo Riso perché mi era stata annunciata la presenza del neo assessore leghista ai Beni culturali Alberto Samonà per il quale nutro un unico desiderio, le dimissioni – scrive Emma Dante – Per questo motivo non volevo condividere con lui il mio lavoro, e ho fatto un passo indietro. Credo sia importante prendere posizione nei confronti di chi dovrebbe rappresentare la cultura della nostra amata Sicilia ma ha dimostrato simpatie naziste”. Ed è proprio quello che in tantissimi in Sicilia stanno continuando a fare: prendere posizione contro l’assessore leghista e contro il governatore Musumeci che ha permesso alla Lega di entrare in giunta, per motivi di puro opportunismo politico. La manifestazione del 27 giugno a Catania si inserisce in questa serie di iniziative, volte a risvegliare nei siciliani l’orgoglio identitario ed il senso di appartenenza ed allontanare il più possibile il pericolo del richiamo leghista. Non è accettabile dare fiducia a chi per decenni ha denigrato il sud ed i meridionali, riempiendoci di insulti e battute al vetriolo. Il 27 giugno i siciliani ancora una volta scenderanno in piazza per manifestare l’Identità Siciliana contro la lega di Salvini ed il suo sovranismo becero e populista.
Anna Maria Alaimo
Riceviamo ed inoltriamo questo comunicato dagli organizzatori della manifestazione:
“Sabato 27 giugno alle ore 18 e 30, a Catania in piazza Università, si terrà un Flash Mob contro la scelta del presidente Musumeci che ha affidato l’assessorato ai beni culturali e dell’Identità Siciliana alla Lega, consentendo alla stessa, dopo anni di insulti verso i meridionali, di venire in Sicilia per acquisire spazio politico e potere che sta di fatto perdendo nelle regioni del Nord che governa in modo fallimentare.
Si invitano tutti i partecipanti a rispettare le disposizioni di sicurezza Covid-19 e a non portare nessun vessillo di partito, o cartelli offensivi. Saranno presenti diversi Artisti”.