Ecco le notizie in evidenza sui maggiori quotidiani oggi, mercoledi 12 dicembre, in edicola.
Politica Interna
Alta tensione Lega – M5S. Scontro sul Libano tra Salvini e Di Maio. Il leader leghista in visita in Israele accusa gli Hezbollah per i tunnel scavati sotto il confine: «Sono terroristi». I grillini e il ministro della Difesa, Trenta, lo attaccano: «Tali dichiarazioni mettono in evidente difficoltà i nostri soldati nella missione Unifil». Perché, sbotta, «la questione riguarda la sicurezza dei nostri soldati che si trovano in quell’area in un momento di forte tensione e proprio mentre la missione Unifil in Libano è sotto il comando italiano con il generale Stefano Del Col». Anche Luigi Di Maio interviene. «Quello che doveva dire lo ha detto il ministro della Difesa. Io mando un abbraccio ai militari che sono lì e dico loro di tenere duro e andare avanti». Scintille tra i due partiti di governo anche per l’inchiesta sui conti del Carroccio. Il M5S: «Siamo certi che la Lega fornirà chiarimenti sul caso Centemero». La replica del ministro dell’Interno è furiosa: «Non abbiamo niente da dire, è una cosa che non ha né capo, né coda».
Alta tensione Lega – M5S: “Fondi, Salvini chiarisca”. – Salvini accusa gli Hezbollah. La Difesa: “a rischio i nostri soldati”. – Conte da Juncker, braccio di ferro finale. Deficit al 2,05 per evitare la procedura. – Il terrorismo torna in Europa. Attacco al Natale di Strasburgo. –
Brexit, l’Europa dice no a Londra su nuove trattative. – Maxi-rogo di rifiuti allarma Roma: sospetto sabotaggio.
Maxi-rogo di rifiuti. Uno scoppio, le fiamme e poi un enorme e inquietante fungo nero che, come se fosse esplosa una bomba, si alza nel cielo di Roma, a pochi passi dai quartieri Fidene, Villa Spada e Castel Giubileo, stendendo sull’intera zona un mefitico sudario di fumo e puzza. È successo alle 4.30 della notte tra lunedì e martedì in via Salaria: in fiamme l’impianto di trattamento meccanico-biologico (Tmb) Salario, spina nel fianco dei residenti fin dalla sua apertura, nel 2011, oggetto di una severissima relazione dell’Arpa Lazio uscita il 19 novembre, che ne denunciava, tra l’altro, la saturazione nell’area stoccaggio, realizzata peraltro in modo approssimativo, e le norme violate nell’area “accettazione rifiuti”, oltre ai cumuli di spazzatura che causano cattivi odori. Sul posto arriva anche il ministro Sergio Costa: «La mia esperienza è che non appena si fa qualcosa, come stavamo facendo per il Tmb Salario, parte l’incendio», dice. Resta il problema del periodo natalizio e della relativa (sovra)produzione di spazzatura: la sindaca ha chiesto aiuto «alle altre regioni». Ci si è messo anche il caso, stavolta, a sottolineare la maledizione. Mentre le fiamme divoravano 3 mila tonnellate di spazzatura con tutto quello che c’era intorno, le agenzie di stampa battevano le motivazioni della sentenza d’appello su Mafia capitale. Li è descritto impietosamente il contesto agghiacciante in cui si sviluppavano quelle vicende
Politica Estera
Brexit. Lunedì la May aveva deciso di annullare il voto sull’accordo previsto per ieri a Westminster, ammettendo che non aveva chance di essere approvato. Il compromesso proposto dalla May, presentato come «l’unica opzione possibile», era stato bersagliato di critiche sia dal fronte proBrexit che dai deputati filo-europei. Mark Rutte, Angela Merkel, Donald Tusk e Jean-Claude Juncker però hanno ribadito che non ci saranno modifiche di sostanza all’accordo messo a punto dopo un anno e mezzo di difficili trattative. I leader si sono detti disposti solo a «rassicurare», «chiarire» e fornire «ulteriori interpretazioni» dell’accordo per convincere Westminster che Londra non resterà ostaggio della Ue a oltranza a causa del «backstop», la polizza di assicurazione per evitare il ritorno a un confine interno in Irlanda. La premier britannica Theresa May, dopo i colloqui con i vertici dell’Ue, ha detto che è appena iniziato «il dialogo» con l’Europa su una ridiscussione dell’accordo per l’uscita del Regno Unito dall’Ue, concluso dopo molti mesi di difficili trattative. Ma il presidente del Consiglio europeo, il polacco Donald Tusk, e il numero uno della Commissione europea, il lussemburghese JeanClaude Juncker, le hanno chiarito, a Bruxelles, che quel testo va considerato «chiuso».
Attentato a Strasburgo. Attentato terroristico a Strasburgo ieri sera alle 20 vicino al mercato di Natale, il più antico di Francia, già al centro di un piano fallito degli jihadisti nel dicembre 2000, prima ancora dell’attacco alle Torri Gemelle. II bilancio provvisorio fornito da fonti della polizia indica quattro morti e undici feriti tra i passanti. Ferito alla mano anche un militare dell’operazione Sentinelle (che garantisce la sicurezza nei punti più a rischio, dagli aereoporti ai centri storici). Ferito un giovane giornalista italiano. L’assalitore, che avrebbe agito solo, Cherif Chekatt, è un 29enne nato a Strasburgo di origine marocchina, conosciuto alle forze dell’ordine per reati comuni e ai servizi di intelligence per la radicalizzazione islamista. Per questo motivo era schedato «S» ovvero considerato una minaccia per la Sicurezza nazionale, e quindi controllato dai servizi (come quasi tutti i terroristi che hanno colpito in questi anni in Francia, e altre 10 mila persone sospettate di poter compiere un giorno un atto terroristico). «Non ci facciamo intimorire. Questo parlamento non si piegherà ad attentati terroristici o criminali. Continuiamo a lavorare e reagiamo con la forza della libertà e della democrazia contro la violenza terrorista. Qui nessuno ha paura, lavoriamo, facciamo il nostro dovere. Vinceremo noi, non loro». Sono le parole di Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo.
Economia e Finanza
Italia – Ue sulla manovra. Saremo anche troppo grandi per fallire, troppo indispensabili al bilancio della Ue per entrare davvero in crisi, ma è anche vero che con gli auspici non si fa un negoziato. E Conte oggi pomeriggio andrà all’incontro con Juncker da una parte chiedendo «rispetto per gli sforzi di un Paese fondatore che ha i conti in ordine, confidando in un confronto leale e paritario, su cui resto fiducioso», dall’altra con l’incubo di un’infrazione che potrebbe mettere in ginocchio il Paese e prima ancora il suo governo. E nonostante gli sforzi fatti finora a Palazzo Chigi il rischio di un procedura per debito eccessivo — con «l’ipotesi di un’Italia costretta a vendere i cosiddetti gioielli di famiglia, come Eni o Leonardo, che fa tremare i polsi», parole di un membro del governo — resta sullo sfondo. La ciambella a una maggioranza in bilico nei rapporti con la Commissione europea è arrivata dalla sponda più imprevedibile: dalla Francia di Emmanuel Macron. Movimento Cinque Stelle e Lega, che stanno affannosamente cercando di trovare un compromesso con Bruxelles sulla manovra economica, ora hanno un ottimo appiglio per trattare; o almeno pensano di averlo. Nel momento in cui il presidente francese annuncia provvedimenti per placare le proteste di piazza, sacrificando i vincoli di spesa, l’Italia si sente meno debole.
Pensioni. C’è accordo sulle pensioni d’oro, superiori ai 90 mila euro lordi annui. Il taglio durerà 5 anni, in base a 5 aliquote, dal 10 al 40%. Ma quella più alta colpirà solo i super assegni sopra i 500 mila euro: una trentina appena. Sacrificabili, da un punto di vista politico. Messi da parte i dubbi, anche la Lega dunque avrebbe dato il suo via libera. Mentre su “quota 100” – la possibilità di anticipare la pensione con almeno 62 anni e 38 di contributi – la nebbia è ancora fitta. L’esperto Alberto Brambilla – già autore delle proposte previdenziali leghiste in campagna elettorale – ne annuncia la sostituzione con “quota 104”. Ma Lega e Cinque Stelle lo smentiscono. «Le domande partiranno a gennaio, i primi assegni saranno pagati in aprile», garantisce Claudio Durigon, sottosegretario leghista al Lavoro. Ma il fondo per il 2019 scenderà a 4,7 miliardi – due in meno di quanto stanziato, grazie al meccanismo delle finestre che, ritardando le uscite, consente di abbassare la spesa – mentre crescerà a 8 miliardi sia nel 2020 che nel 2021 (due miliardi in più nel biennio). La riforma delle pensioni arriva anche a Bruxelles: “La riforma di quota 100 avrà un carattere ‘sperimentale’, come ponte verso quota 41 per tutti dal 2022, e l’obiettivo di dismissioni e privatizzazioni sarà rafforzato da un pacchetto di norme in manovra per accelerare la valorizzazione degli immobili pubblici e incentivare gli enti locali a mettere sul mercato il loro mattone. Sono due degli argomenti chiave che oggi il premier Conte e il ministro dell’Economia Tria metteranno sul tavolo del confronto con il presidente della commissione Ue Juncker, il suo vice Dombrovskis e il commissario Moscovici”