Se fosse confermata, la notizia sarebbe sicuramente da stigmatizzare. Il fatto è che in Sicilia ci sarebbero, in alcuni paesi, percentuali di disabili sicuramente fuori norma. L’indagine è stata anticipata ieri dall’Agenzia Ansa che è venuta in possesso di un documento messo a punto dal dipartimento della Famiglia. Cifre che hanno spinto il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ad aprire un’indagine. Solo per fare qualche esempio, a Licata, nella provincia di Agrigento, che conta 61mila abitanti ci sono 144 disabili gravissimi, quasi il 30% in piu’ di quelli registrati a Palermo, dove i casi sono 102 nonostante una popolazione di 770 mila abitanti, e a Catania (376mila abitanti) con 133 persone in gravi condizioni. E se a Gela (Cl) non ci sarebbe neppure un disabile su 120 mila abitanti, a Partinico (Pa), che di residenti ne ha 75mila, i casi gravissimi sono 151. Non solo. A Giarre (Ct) in due anni i casi sono aumentati del 3.500 per cento, a Partinico del 978,6 per cento, a Bivona (Ag) del 640 per cento, a Mazara del Vallo (Tp) del 512,5 per cento, a Messina del 400 per cento.
Il governatore che, come si sa, ha la delega alla Famiglia dopo le dimissioni dell’ex assessore Gianluca Micciche’ sull’onda delle polemiche per i servizi delle Iene sul caso dei fratelli Pellegrino lasciati 8 ore a fare anticamera in portineria, ha acquisito il report nel tentativo di mettere ordine nel sistema, che e’ finanziato con fondi pubblici. In totale le persone con disabilita’ gravissima in Sicilia, secondo le tabelle assessoriali aggiornate al 2015, sono 3.682, con un aumento del 67,1 per cento rispetto al 2014 e del 130,4 per cento rispetto al 2013. In 50 distretti su 55 il numero dei disabili con patologie gravissime e’ cresciuto, in molti casi e’ raddoppiato e in altri triplicato.
“Sono dati che dobbiamo verificare e abbiamo gia’ dato mandato alle Asp di farlo. Se dovessimo accertare numeri gonfiati e’ chiaro che chiederemo il conto a chi ce li ha forniti. Al momento abbiamo il sospetto che qualche Comune invece di pensare all’assistenza di cittadini con gravi diversabilita’ pensi alle cooperative che gestiscono i servizi”, commenta Crocetta.
Sul piede di guerra anche il sottosegretario alla Salute, Davide Faraone: “Approfittare delle norme di civiltà pensate per fornire assistenza a chi ne ha bisogno per ottenere vantaggi personali è una cosa indegna, un atteggiamento che in più di una occasione ho definito e continuo a definire criminale perché, oltre a perpetrare una truffa, si danneggia proprio chi ha bisogno di una assistenza 24 ore su 24”.