Il Masterplan per il Sud e “la nuova politica meridionalista che abbiamo impostato” prevede un “disegno di insieme” e “un totale di oltre 120 miliardi” di euro di risorse a disposizione nel 2016-2020, di cui “82 miliardi a carico del bilancio nazionale italiano” e “42 miliardi da fondi europei”. Lo rivendica il ministro della coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio de Vincenti, di fronte alle critiche contenute nel documento di Confindustria e Cgil, Cisl e Uil, presentato a Roma. De Vincenti ha affermato di voler accogliere la richiesta di tavolo avanzata dalle parti sociali: “come ministro per il Mezzogiorno mi impegno a convocare a livello nazionale Confindustria e Cgil, Cisl e Uil subito dopo la cabina di regia” per portare al tavolo “delle scelte” per il Sud che possanno essere “eventualmente corrette successivamente”. “Non sarà un tavolo di concertazione”, ha precisato, perchè “ciascuno deve prendersi le sue responsabilità”. Per il ministro della coesione “non è vero che non ci sia disegno unitario” sul Sud. Però “per coglierlo bisogna guardare ai patti regionali all’interno dell’insieme delle politiche di utilizzo di allocazione delle risorse pubbliche che riguardano anche programmi operativi nazionali rivolti al Mezzogiorno e che danno un disegno unitario”. Per esempio il credito d’imposta per il Sud: “l’abbiamo rafforzato nel decreto sul Mezzogiorno che spero entro due settimane possa essere approvato anche in Senato” per stimolarne l’utilizzo.
Quanto alle risorse “ci sono: stiamo parlando di 82 miliardi di euro a carico del bilancio nazionale italiano e di 42 miliardi di fondi europei, cioè in totale di oltre 120 miliardi di euro: il contributo del governo nazionale quindi è per oltre due terzi”. I “cittadini italiani – ha insistito – attraverso le imposte finanziano per 82 miliardi le politiche per il Sud” e questo perché la “coesione territoriale è coesione di tutto il Paese”, perché “l’Italia è un unico Paese: il Sud ha bisogno del Centro-Nord e il contrario. Non tollererò mai – ha sottolineato – che ci siano contrapposizioni tra Sud e Centro-Nord del Paese”. Il “problema è che dobbiamo sapere noi amministrazioni centrali e regionali e locali del Mezzogiorno spendere bene queste risorse e spenderle presto perché i cittadini attendono risultati”. Girando per il Paese, ha poi detto De Vincenti, “ho verificato che in tutte le Regioni sono stati avviati diversi interventi; c’è stata un’accelerazione dei bandi e nel 2017 il nuovo Codice avrà effetti positivi; il confronto è aperto con tutte le Regioni”.