Un rapporto Istat rafforza i dubbi sull’efficacia effettiva del bonus sugli 80 euro. Secondo l’Istituto di statistica, in base a stime di microsimulazione, la spesa sostenuta dallo Stato per quell’iniziativa “va per metà a lavoratori che vivono in famiglie con redditi medi e medio-alti”, mentre “solo un terzo è destinato ai più poveri”. Parlando più in generale, l’Istat sottolinea che “con una certa frequenza” una singola persona (meritevole o non) beneficia di “un cumulo di più prestazioni”.
E così per “quasi un milione di italiani” fra chi riceve assegni sociali, di invalidità e altri sussidi. Questo può indicare che le risorse oltre che poche sono mal distribuite. L’Italia, rispetto ad altri Paesi europei “spende sistematicamente meno per la protezione dei deboli”. Nel 2015 il numero dei bambini e ragazzi sotto la soglia minima di reddito è raddoppiato rispetto a quattro anni prima: sono più di un milione. Nel 2 015 il numero dei bambini e ragazzi sotto la soglia minima di reddito è raddoppiato rispetto a quattro anni prima: sono più di un milione. Invece il presidente dell’Istat Giorgio Alleva conferma un “quadro più roseo” per le “famiglie di anziani”. “Il 44% degli individui” che fruiscono delle principali prestazioni assistenziali è costituito proprio da persone anziane.
Fonte: La Stampa