Non solo l’Italia si ritrova ad essere uno dei maggiori contribuenti dell’Ue, avendo versato alle istituzioni europee, dal 2000 ad oggi, una cifra pari a 203 miliardi di euro e ricevendone indietro solamente 141 con un saldo negativo di 62 miliardi di euro (a cui vanno aggiunti i circa 60 miliardi che abbiamo prestato ad altri stati dell’Unione In crisi), ma si ritrova ad essere uno dei paesi meno ascoltati a Bruxelles, inflessibile nei suoi confronti quando si
tratta del rispetto dei parametri europei sul deficit/Pil (il famigerato 3%), ma allo stesso tempo molto più morbida verso la Germania e la Francia che hanno più volle infranto questa assurda regola che non trova nessun valido supporto nella letteratura economica. Bel ringraziamento per chi ci costa circa 25 milioni al giorno (e pensare
che la riforma del Senato fa risparmiare 50 milioni. All’anno).