“… è necessario un coordinamento delle regioni meridionali? Assolutamente sì.
L’essenza del regionalismo meridionale è la cooperazione tra le sue otto regioni.
Fuori da questa dimensione è irrazionale
e nocivo. Senza una visione unitaria il regionalismo meridionale vorrebbe dire la fine del meridionalismo.
Ancora di più perché manca un ministero per il Mezzogiorno.
E allora, perché non lo si fa? Anzi, la domanda è questa: sono le regioni meridionali interessate a coordinarsi tra di loro? E il governo nazionale
stimola le regioni meridionali su questa strada?
È evidente che se non si riesce a
costituire questo coordinamento, nonostante
le otto regioni siano dello stesso colore politico, vuol dire che non tutti i possibili protagonisti sono
d’accordo nel farlo.
Indubbiamente Emiliano, il presidente della regione Puglia, ha dato l’impressione di aver proposto il coordinamento come arma di pressione politica verso il governo centrale.
Renzi, a sua volta, non è felice di un coordinamento perché ne teme il valore rivendicativo e di contrapposizione alla sua azione di governo e di partito.
De Luca non lo vuole perché teme la leadership di
Emiliano.
Ma costituire un coordinamento delle regioni meridionali (e dargli stabilità) è una proposta imprescindibile e va valutata al di là dalle ambizioni personali dei singoli.
Per me resta fondamentale costruire politicamente una dimensione da macroregione del Sud e dare
ad essa una forma politica e qualche strumento tecnico per cominciare ad operare.