Politica Interna
Centrodestra: Silvio Berlusconi ha incontrato ieri nella sua villa di Arcore prima Stefano Parisi, ufficialmente consulente dell’ex premier per la riorganizzazione dell’area moderata, e poi in serata Matteo Salvini, in un vis a vis che si è protratto sino a notte. Se l’obiettivo di queste iniziative era quello di far apparire ancora decisivo il Cavaliere come baricentro ed appiglio del centrodestra, può dirsi raggiunto; Parisi dopo giorni di grande esposizione, anche in tv, e indicato come leader in pectore di Forza Italia, ha dovuto passare per Arcore. Il leader leghista invece, che non aveva contatti con Berlusconi da prima dell’operazione al cuore, ha chiesto nei giorni scorsi di essere ricevuto. Prima di volare in Sardegna Berlusconi ha dunque scelto di rimettersi al centro della scena, pur se la tensione all’interno del partito rimane alta.
Camera: nell’ultimo giorno dei lavori a Montecitorio prima della lunga pausa estiva, mentre la presidente Boldrini festeggia il via libera al bilancio che restituisce all’erario 270 milioni risparmiati da inizio legislatura, va in scena la battaglia sugli ordini del giorno ad effetto, e per due volte scoppia la bagarre e si arriva ad un passo dalla rissa. Il M5S si congeda dai lavori parlamentari mettendo agli atti una serie di proposte-provocazione che potrà cavalcare per tutta l’estate, dal dimezzamento delle indennità dei deputati ai test antidroga, con conseguenti polemiche da parte del Pd. Anche la Lega Nord prova a percorrere la stessa strada, puntando sull’abolizione dei privilegi per gli ex presidenti e sulla trasformazione dell’attuale barberia in asilo nido.
Politica Estera
Libia: dopo i raid per distruggere le cellule jihadiste gli Stati Uniti potrebbero chiedere all’Italia supporto logistico, con l’impiego di navi e elicotteri, per creare un cordone di sicurezza al largo del paese nordafricano; per i nostri militari non vi sarebbe alcuna funzione offensiva, ma solo la missione di controllare al meglio un quadro naturalmente destabilizzato. La ministra della Difesa Pinotti ha detto in Parlamento che il governo darà l’ok all’uso delle basi italiane, presumibilmente quelle di Sigonella e di Aviano, da parte dell’aviazione americana, soprattutto se questa carta dovesse servire a favorire “una più rapida ed efficace conclusione” della battaglia di Sirte. Il programma americano prevede la neutralizzazione del 90% delle forze di Daesh in Libia, la successiva stabilizzazione dell’area ed una fase di supporto umanitario per bonificare le falde acquifere, trasportare viveri e dare sostegno logistico nelle zone liberate.
Economia e Finanza
Banche: ”il sistema bancario italiano non è in una situazione di crisi sistemica e non è fonte di vulnerabilità per altri sistemi bancari”. Intervenuto ieri alla Camera per l’informativa sul credito italiano ed in particolare sul caso Monte Paschi, il ministro dell’Economia Padoan ha respinto con forza l’idea che esista un generale “problema banche” in Italia. La linea è quella espressa ancora martedì dal premier Renzi quando ha ribadito che “le banche italiane non sono il problema dell’Europa”; il titolare dell’Economia la ha arricchita di numeri, “dati tecnici oggettivi”, rivendica Padoan, per contestare l’idea che si tratti di “entusiasmi improvvisati” e dimostrare invece la “resilienza” del sistema, cioè la sua capacità di resistere ai colpi e reagire.
Inghilterra: la Gran Bretagna passeggia sull’orlo della recessione, in marcia verso un trimestre di crescita del Pil di segno negativo, in bilico fra il -0,2% ed il -0,4%. Accompagnata da queste proiezioni, prevalenti fra gli economisti indipendenti, la Banca d’Inghilterra traccia oggi il primo bilancio sullo stato dell’economia del Regno, all’alba dell’era post europea; dovrà decidere se tagliare i tassi di interesse e rilanciare il quantitative easing. Le conseguenze di Brexit si fanno dunque sentire dopo i primi giorni ad alta volatilità della sterlina, a fronte di un’eccellente tenuta del mercato azionario e della caduta di quello immobiliare commerciale. Negativo il dato che si riferisce all’indice Pmi dei servizi, pilastro dell’economia britannica, crollato ad una quota mai vista da sette anni e che ha influenzato il calo dell’indicatore di tutte le attività industriali del Paese, passato dal 51,9 di giugno all’attuale 47,3. Lo stato dell’economia del Regno Unito dopo Brexit è quindi l’elemento più atteso fra quelli che oggi illustrerà il governatore della Banca centrale Mark Carney.