Matteo Renzi

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e’ oggi a Taranto per inaugurare alle 11, insieme al ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, il MarTa, il Museo archeologico nazionale di Taranto. Dopo il Museo, Renzi andra’ in Prefettura per incontrare le rappresentanze della citta’ e la Regione Puglia. Sara’ presente a quest’incontro anche il governatore pugliese Michele Emiliano. Ultima tappa del premier, in tarda mattinata, la Summer School dei giovani del Pd che e’ in corso da ieri a Taranto. Con l’apertura del secondo piano del Nuseo archeologico nazionale si completa un percorso di restauro e di riallestimento che e’ durato molti anni. La prima inaugurazione del Museo, dopo anni di chiusura causa lavori, avvenne anni fa, presente l’allora ministro ai Beni culturali, Francesco Rutelli. L’ultima inaugurazione, del primo piano, e’ stata quella del 2013 e con quella di oggi si completa tutto il fronte espositivo. L’inaugurazione del secondo piano del Museo avviene a sei mesi dall’insediamento della nuova direttrice del Marta, Eva Degli Innocenti, che fa parte del gruppo di nuovi direttori di Musei scelti un anno fa dal ministro Franceschini.

La valorizzazione del Museo di Taranto, che racconta la storia e la civilta’ della Magna Grecia di cui Taranto fu capitale nel passato, e’ uno dei progetti su cui la citta’ ma anche il Governo hanno deciso di investire. Accanto al risanamento ambientale e al rilancio industriale dell’Ilva, istituzioni locali e nazionali ritengono che Taranto possa giocare altre carte nel campo del turismo e della valorizzazione dei propri beni culturali che sono diversi. In questo senso si collocano alcuni strumenti attivati dal Governo come il Contratto istituzionale di sviluppo per l’area di Taranto gestito da Palazzo Chigi – oltre 800 milioni di finanziamenti, gia’ assegnati e previsti per l’area, ma ora da spendere – e il concorso internazionale di idee per la citta’ vecchia di Taranto lanciato dall’agenzia pubblica Invitalia. Inoltre, rilancio del Museo, della citta’ vecchia e valorizzazione della parte storica e di archeologia industriale dell’Arsenale della Marina Militare di Taranto sono anche richiamati nella legge 20 di marzo 2015 che riguarda interventi per la citta’ e per l’Ilva. Renzi giunge oggi a Taranto all’indomani di alcuni passaggi importanti: da due giorni il Senato ha approvato definitivamente, convertendolo in legge, il decreto sull’Ilva, quello che fissa i nuovi tempi di cessione del gruppo dell’acciaio e da’ maggiore priorita’ alla parte ambientale, e inoltre tra ministero del Lavoro e Palazzo Chigi e’ stato definito un sistema di ammortizzatori sociali per garantire i 520 posti di lavoro dei 520 addetti di Taranto container terminal. Per questi ultimi la cassa integrazione, alla scadenza di meta’ settembre, sara’ prorogata e poi tutti i 520 lavoratori confluiranno dall’1 gennaio 2017 nell’Agenzia nazionale per l fornitura di lavoro in ambito portuale demaniale. Taranto e’ uno dei porti insieme a Gioia Tauro e Cagliari di cui si fara’ carico l’Agenzia, che sara’ pubblica e che nell’arco di 36 mesi dovra’ formare e riqualificare il personale che prendera’ in carico ma soprattutto rioccuparlo nelle attivita’ portuali gia’ esistenti o in arrivo negli scali interessati.

La valorizzazione del Museo di Taranto, che racconta la storia e la civilta’ della Magna Grecia di cui Taranto fu capitale nel passato, e’ uno dei progetti su cui la citta’ ma anche il Governo hanno deciso di investire. Accanto al risanamento ambientale e al rilancio industriale dell’Ilva, istituzioni locali e nazionali ritengono che Taranto possa giocare altre carte nel campo del turismo e della valorizzazione dei propri beni culturali che sono diversi. In questo senso si collocano alcuni strumenti attivati dal Governo come il Contratto istituzionale di sviluppo per l’area di Taranto gestito da Palazzo Chigi – oltre 800 milioni di finanziamenti, gia’ assegnati e previsti per l’area, ma ora da spendere – e il concorso internazionale di idee per la citta’ vecchia di Taranto lanciato dall’agenzia pubblica Invitalia. Inoltre, rilancio del Museo, della citta’ vecchia e valorizzazione della parte storica e di archeologia industriale dell’Arsenale della Marina Militare di Taranto sono anche richiamati nella legge 20 di marzo 2015 che riguarda interventi per la citta’ e per l’Ilva. Renzi giunge oggi a Taranto all’indomani di alcuni passaggi importanti: da due giorni il Senato ha approvato definitivamente, convertendolo in legge, il decreto sull’Ilva, quello che fissa i nuovi tempi di cessione del gruppo dell’acciaio e da’ maggiore priorita’ alla parte ambientale, e inoltre tra ministero del Lavoro e Palazzo Chigi e’ stato definito un sistema di ammortizzatori sociali per garantire i 520 posti di lavoro dei 520 addetti di Taranto container terminal. Per questi ultimi la cassa integrazione, alla scadenza di meta’ settembre, sara’ prorogata e poi tutti i 520 lavoratori confluiranno dall’1 gennaio 2017 nell’Agenzia nazionale per l fornitura di lavoro in ambito portuale demaniale. Taranto e’ uno dei porti insieme a Gioia Tauro e Cagliari di cui si fara’ carico l’Agenzia, che sara’ pubblica e che nell’arco di 36 mesi dovra’ formare e riqualificare il personale che prendera’ in carico ma soprattutto rioccuparlo nelle attivita’ portuali gia’ esistenti o in arrivo negli scali interessati.