La conferenza Stato-Regioni ha espresso parere favorevole e positivo circa l’intesa relativa alle ripartizioni alle Regioni per le quote legate alla realizzazione degli obiettivi del Piano Sanitario Nazionale in programma per l’anno in corso, che prevede secondo la Legge di Bilancio 2015 anche 50 milioni ulteriori per la cura al gioco d’azzardo ritenuto patologico. L’assegnazione dei fondi dà così alla Lombardia 8,2 milioni, 4,8 al Lazio, 4,6 alla Campania, 4 milioni a Veneto e Sicilia. All’Emilia Romagna invece 3,7 milioni, seguita da Piemonte (3,6 milioni), Puglia (3,3) e Toscana (3,1). Se Friuli-Venezia Giulia ed Abruzzo hanno avuto un totale di 2 milioni, uno ciascuno, la Calabria ne ha visti assegnati 1,5, la Liguria 1,3 e le Marche 1,2.
Lo stanziamento dei fondi per il contrasto alla ludopatia nasce anche in relazione al Decreto Dignità, in vigore dall’estate 2018 ma a pieni poteri solo dal prossimo 8 agosto, col divieto di pubblicità, diretta ed indiretta, su ogni gioco o scommessa comprendente vincita in denaro tramite qualsiasi mezzo, e soprattutto in relazione alle linee guida che, associate al Decreto Dignità, sono realizzate da AGCOM.
A questo proposito, la direttrice dei Contenuti Audiovisivi Benedetta Liberatore, tra le più attive e propense per la promulgazione delle linee guida sulla pubblicità sul gioco, dopo un convegno a Roma, ha parlato della soddisfazione del Governo, il quale non ha rivolto critiche alle linee guida Agcom relazionate al Decreto Dignità: “Da quando è cominciata la stesura delle linee guida ci sono state interlocuzioni con i Monopoli di Stato e con i Ministeri competenti. Al momento non ci sono state grandi segnalazioni, se non da parte di associazioni di consumatori, ma tutte su pubblicità che riguardavano contratti in essere. Da parte degli operatori del settore del gioco abbiamo riscontrato la necessità di capire come potranno muoversi visto che è stata fatta salva parte della comunicazione. Alcuni stanno valutando se è il caso di proseguire le operazioni in Italia” – ha detto Liberatore.
Un tema spinoso e su cui ancora lunghe sono le discussioni, quello della pubblicità in Italia, che ripetiamo, dal prossimo 8 agosto sarà totalmente vietata in Italia. Alle parole di Liberatore sono seguite quelle di Sapar, nota società italiana che si occupa di servizi ed apparecchi per le pubbliche attrazioni ricreative. In una nota pubblicata sul sito, Sapar ha fatto sapere che “l’Agcom avrebbe scritto le linee guida per fornire validi chiarimenti interpretativi alle imprese del gioco pubblico, ai media, ai consumatori/giocatori per gli effetti applicativi dei divieti voluti dal Decreto Dignità entro la cornice normativa propria di riferimento“. In effetti, sempre alla ricerca della corretta interpretazione delle discusse linee guida, è previsto a breve un incontro tra Agcom e Iap, l’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, nell’intento di chiarire e fare luce su quelle direttive che ancora oggi sono oggetto di fraintendimento e molteplici interpretazioni che non sempre mettono tutti d’accordo.
La stessa Agcom ha però redatto un documento contenente una serie di esclusioni dal divieto pubblicitario, per tutelare maggiormente il consumatore finale e salvaguardare quel tipo di comunicazioni in formative e commerciali di cui c’è assoluta necessità ai fini del riconoscimento dell’offerta di gioco legale.
Di tutta risposta Sapar ha redatto un documento in cui ha riportato dettagliatamente tutte le esclusioni al divieto di pubblicità, ovviamente cioè quelle forme che sono ammesse. La norma è quella di rafforzare la tutela del consumatore per contrastare efficacemente il disturbo da gioco patologico e dunque, sono esentate dal divieto.