Dopo più di quattro anni di permanenza in India, Salvatore Girone è tornato in Italia. Il velivolo dell’Aeronautica Militare con a bordo il fuciliere di Marina è atterrato ieri alle 17.53 a Roma, all’aeroporto di Ciampino. Il primo gesto è stato l’abbraccio con i familiari: non appena il Falcon 900 si è fermato e ha calato la scaletta, il giovane figlio Michele insieme con la sorellina Martina e la madre Giovanna si sono separati dal gruppetto delle autorità e, uno dietro all’altro, sono saliti velocemente a bordo dell’aereo. Girone è poi sceso dalla scaletta, ha abbracciato il ministro della Difesa Roberta Pinotti, ha stretto la mano al ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e ha rivolto il saluto militare al capo di Stato maggiore della Difesa generale Claudio Graziano e al capo di Stato maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Giuseppe De Giorgi. Infine, sorridente e visibilmente emozionato, si &egra ve; rivolto a fotografi e operatori Tv stringendo i pugni in segno di giubilo e ha raggiunto la saletta riservata dell’aeroporto. Il fuciliere dei marò ha preferito non rilasciare alcuna dichiarazione a giornalisti e operatori. Girone e i familiari hanno preso subito un aereo dell’Aeronautica che li ha portati a Bari. «L’Italia è bella, amo l’Italia, ringrazio tutti, siamo un bel popolo», ha detto alle persone che lo aspettavano davanti la sua casa, nel quartiere Torre a More a sud di Bari. Gioia e soddisfazione sono state espresse da tutto il mondo politico, mentre il capo dello Stato, Sergio Mattarella, in mattinata aveva incontrato i familiari di Girone a Ciampino e aveva espresso loro la volontà di ricevere Girone al Quirinale, quando quest’ultimo lo vorrà.
Mattarella: lo aspetto al Quirinale quando vuole
« Lo aspetto al Quirinale quando vuole. L’importate è che ora arrivi, si riposi, poi quando sarà il momento lo vedrò volentieri». Sono le 12, a Ciampino l’aereo di Stato aspetta Sergio Mattarella sulla pista in attesa di partire per Sarajevo dove parteciperà al vertice dei Paesi Balcani. Nella saletta riservata il presidente sta stringendo la mano alla moglie e ai figli del marò Salvatore Girone di rientro in Italia. Si informa sulla sua salute poi l’invito al Colle senza fissare una data anche se in realtà c’è un giorno che è già cerchiato in rosso: il 9 giugno, festa della Marina. Sarà probabilmente quella l’occasione in cui il fuciliere e Mattarella si parleranno faccia a faccia. Un incontro atteso, un passo avanti importante per una vicenda che il capo dello Stato ha seguito con scrupolo sin dall’inizio della sua presidenza cogliendo ogni occasione per richiama rne l’attenzione.
«Grazie al popolo italiano»
Sulla scaletta, un gesto esultante, con le mani unite in alto, a mo’ di vittoria. Poi il brindisi Le prime parole sono state per il suo Paese: «L’Italia è bella, amo l’Italia, ringrazio tutti, siamo un bel popolo». Il primo abbraccio per il nonno. Quasi svenuto dalla gioia, tra bandierine, palloncini, vicini festosi e bambini che gridavano, sui gradini del nuovo appartamento a Bari. Lo ha visitato per la prima volta Salvatore Girone, dopo il bagno di folla affettuosa, nel suo quartiere di Torre a Mare. E entrato esiè concesso qualche decina di minuti faccia a faccia, con la moglie Vania, il figlio quattordicenne e la piccola di nove anni. A guardarsi a stringersi, ad accarezzarsi, senza riuscire nemmeno a parlare. Chiudendo fuori dall’uscio l’ufficialità. Quella si era risolta nemmeno in un’ora, nel pomeriggio. Appena sceso dal Falcon in Italia, a Ciampino, era stato accolto con calore dai ministri degli Esteri, Paolo Gentiloni, e della Difesa, Robert a Pinotti. Dopo i baci, lontani dai flash, 4 anni II braccio di ferro tra Italia e India sul caso dei due marò