«Non è giusto che l’Alta velocità si fermi a Eboli. A Eboli si fermavano i libri. A luglio torneremo per fare un punto sui lavori della Salerno-Reggio e poi vedremo. Non è giusto che l’Alta velocità colleghi solo la mia città a Bologna o a Roma». Obiettivo di lungo periodo dunque: grazie al ponte sullo Stretto è possibile immaginare un’Alta velocità da «Torino a Palermo». Lo ha detto ieri Matteo Renzi, nel pomeriggio, a margine dell’inaugurazione dell’elettrodotto Terna, che collega Sicilia e Calabria, «un cavo all’avanguardia mondiale» , un motivo in più per «uscire dalla logica e dalla retorica per cui al Sud non si riescono a fare l e cose». A l termin e d i una gior nata che di mattina lo ha visto sia a Trieste che a Venezia, alla Biennale, fra l’altro per firmare il bando che finanzia il progetto di dare «500 milioni di euro alle periferie italiane», Renzi a Reggio Calabria ribadisce che il G7 verrà fatto in Sicilia, l’anno prossimo e che l’elettrodotto di Terna è in qualche modo un simbolo, «è un’opera che dimostra che siamo forti. C’è la consapevolezza che l’Italia è capace di fare cose straordinarie».
Il Sabato di Renzi
«Questo è un sabato lavorativo per me. Sono tornato in fretta dal G7, dal Giappone, per essere qui dove l’Italia si mette in moto e fa cose straordinarie. Sono qui per dire che l’attenzione del governo per il Mezzogiorno è enorme. Un sabato di lavoro, mentre gli altri chiacchierano in campagna elettorale». Matteo Renzi non perde l’occasione per andare all’attacco dei suoi avversari e fare campagna elettorale. Pure lui, a suo modo. Il premier arriva con la moglie Agnese a Rizziconi, estrema punta della Calabria, per azionare il nuovo elettrodotto che unisce il continente alla Sicilia. Accanto al premier e al governatore calabrese Mario Oliverio, un emozionato e orgoglioso Matteo Del Fante, l’amministratore delegato di Terna che ha realizzato questa linea elettrica lunga 105 chilometri (38 chilometri corrono sul fondo dello Stretto di Messina) che consentirà un risparmio di energia elettrica di circa 600 milioni l’ann o. Un giro d’Italia per dimostrare la sua energia del fare, nonostante il volo di ritorno dal Giappone. «Matteo si ricarica quando fa le cose come quelle di oggi», spiega la moglie Agnese. Non parla di amministrative Renzi. Parla dell’elettrodotto, della vittoria di Ni-bali, di Ponte sullo S tretto, che si farà. «Certo che si farà » , dice a un gruppo di pe rsone che lo accolgono al grido «ponte, ponte, ponte». Ma un passo alla volta, frena Renzi , «prima bisogna dimostrare agli italiani che i soldi non si buttano via, che le opere prioritarie si fanno. Bisogna prima fare le cose attese da tanti anni: chiudere la Salerno Reggio Calabria, sistemare la 10 6 s u lla Io ni c a , i nte r ve ni re sui viadotti e le strade in Sicilia». Tutto questo deve essere acco m p ag n at o d agl i i nve s t i menti sulla banda larga. «Solo allora sarà naturale il ponte e l’Alta Velocità, quella che Delrio chiama la Napoli-Palermo dell’Alta Velocità. Ma io la chiamerei la Torino-Palermo. Non è possibile che i treni veloci si fermino a Eboli».