[aesop_content color=”#0080ff” background=”#ffffff” columns=”1″ position=”none” img=”https://ilsudonline.it/wp-content/uploads/2015/05/wpid-parlamento-e1432150724167.jpg” imgrepeat=”no-repeat” floaterposition=”left” floaterdirection=”up”]Politica interna
Caso Pizzarotti: il sindaco di Parma appare deciso a proseguire la sua battaglia contro i vertici del Movimento 5 stelle, appoggiato da chi, fra i parlamentari, non sopporta che si elimini via mail il primo cittadino della città emiliana. La questione non resterà dunque locale, ma già sta assumendo rilevanza nazionale; l’affaire sarebbe stato gestito male, fanno notare in rete molti deputati e senatori, ma Luigi Di Maio non fa molto per ammorbidire la situazione e afferma con decisione che sono state solo applicate le regole interne del M5S, perché “noi non siamo il Pd”. Anche la candidata romana Virginia Raggi condanna Pizzarotti per non aver avvisato i cittadini dell’avviso di garanzia ricevuto, sottolineando che nel movimento “la mancanza di trasparenza è grave”. A difendere il primo cittadino di Parma ci pensa il Pd, secondo Maria Elena Boschi la questione delle mail anonime è centrale e l’utilizzo di un tale strumento per chiedere ad una persona di dimettersi “ci riporta molto indietro nel tempo”.
Amministrative: le comunali si allungano, nel consiglio dei Ministri di domani sarà presentato un decreto legge per consentire di votare alle elezioni amministrative anche il lunedì 6 giugno, ed il lunedì 20 giugno per i ballottaggi. Renzi appoggia dunque la proposta avanzata dal ministro dell’Interno Alfano, che rispondeva ad una serie di richieste giunte dalle opposizioni. La scelta dovrebbe aiutare l’affluenza alle urne ovvero diminuire la percentuale dell’astensionismo. Sel e Sinistra Italiana approfittano della motivazione per chiedere anche una sanatoria per Stefano Fassina, escluso dalla competizione romana per un vizio di forma nella presentazione delle liste, ma Palazzo Chigi ha già fatto sapere che la moratoria non ci sarà. Circolano già voci secondo cui il testo che verrà preparato per allungare l’apertura delle urne potrà servire a “raddoppiare” anche l’appuntamento del referendum costituzionale di ottobre.
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[aesop_character img=”https://ilsudonline.it/wp-content/uploads/2015/05/de_magistris_luigi.jpg” caption=”De Magistris” align=”left” force_circle=”off”]
Politica estera
Trump: un controverso ritratto di Donald Trump emerge da un’inchiesta del “New York Times”, che ha intervistato oltre 50 donne che negli ultimi 40 anni hanno lavorato e avuto rapporti di qualsiasi tipo con lui. Molte le storie sgradevoli che vedono protagonista il candidato repubblicano alla Casa Bianca, fra avances indesiderate, commenti ininterrotti sulle loro “forme”, dipendenza da donne ambiziose ed una preoccupante condotta sul lavoro. Che “The Donald” fosse un intemerato “macho” non è una novità, lui stesso ha sfruttato in modo provocatorio la nomea durante le primarie, ma da ieri sull’argomento farà meglio a non scherzare troppo, perché l’inchiesta del New York Times rischia di diventare una tagliola definitiva sulle sue aspirazioni presidenziali. Non tutte le protagoniste dell’inchiesta si sono sentite trattate male, c’è chi ha detto che Trump non faceva alcuna discriminazione tra uomini e donne in un mondo prettamente maschile; un quadro contradditorio, quindi, dei rapporti di un uomo ricco, potente e famoso con le donne. Il problema è che vuole entrare alla Casa Bianca da presidente.
Libia: la comunità internazionale si ritrova domani e martedì a Vienna nel tentativo di dare nuovo dinamismo alla soluzione delle crisi in Libia e in Siria. Convocata da Stati Uniti e Italia, che conferma così il suo ruolo di primo piano nella partita libica, la riunione ripropone il format della conferenza voluta dal ministro Gentiloni a dicembre a Roma, ampliato ad alcuni attori regionali e consolidato dalla presenza del nuovo governo di unità nazionale di Fayez Serraj, che ha assicurato una delegazione la più ampia e inclusiva possibile. Il neo premier libico cerca un importante messaggio di sostegno internazionale alla sua azione per stabilizzare il Paese e per facilitare la soluzione dei nodi più delicati che ostacolano la transizione, in primis il ruolo del generale Haftar nel futuro equilibrio della Libia. Ma un altro argomento dei colloqui viennesi sarà il prolungamento di un anno della missione navale Sophia, che potrebbe comprendere anche l’addestramento di una Guardia Costiera libica.
Economia e Finanza
Flessibilità: un lasciapassare condizionato all’Italia, questo il probabile parere che la Commissione europea pubblicherà mercoledì sul programma presentato dal ministro Padoan per ottenere maggiore tolleranza sui conti pubblici del nostro Paese. Il governo Renzi dovrebbe dunque ottenere quasi tutta la flessibilità che reclamava, ma alcuni ostacoli sul cammino dei prossimi mesi e dei prossimi anni non possono essere eliminati. L’Italia non subirà una nuova procedura da parte di Bruxelles, ma dovrà impegnarsi a contenere, con la prossima legge finanziaria, il deficit entro l’1,8% del Pil; questo obiettivo è già presente nel programma di governo presentato in aprile, ma la Commissione Ue prevede che il deficit italiano sarà al prossimo anno all’1,9% solo se scatteranno metà degli aumenti automatici di imposte indirette già previsti a tutela dei conti. Per centrare un deficit all’1,8% potrebbero poi rendersi necessarie ulteriori correzioni, perché la nostra crescita sarà un po’ più bassa del previsto.
Mercati: sulle Borse mondiali si è accesa una spia rossa, da inizio anno gli investitori hanno ritirato 90 miliardi di dollari dai fondi azionari, preoccupati per le conseguenze generate dalla possibile uscita dell’Inghilterra dall’Europa ed anche dalla frenata dell’economia asiatica. Una tendenza così spiccata alla “fuga” dalle borse non si vedeva da cinque anni, sono pochi i sottoscrittori che investono in indici e titoli mentre la maggior parte sceglie obbligazioni, meglio se governative, o prodotti alternativi che scommettono sul mattone. Torna alla ribalta anche l’oro, bene rifugio per eccellenza, la cui richiesta nel primo trimestre 2016 è salita del 21%. Una ricerca di Bank of America Merrill Lynch diffusa venerdì aveva un titolo piuttosto esplicito, “Esodo dalle azioni” e segnalava che nelle ultime 5 settimane l’emorragia di denaro dai fondi è stata di 44 miliardi di dollari. Le stesse banche d’affari sconsigliano le azioni, Bank of America segnala che la grande fuga sta accelerando in particolare in Europa, e indica tra le principali cause di questo fenomeno anche la crisi delle banche italiane.