I filofrancesi proclamarono la Repubblica Partenopea e a consolidarla ci fu, inatteso il miracolo di San Gennaro (23.1.1799). I napoletani che in San Gennaro ci credono nonostante la sua declassazione a Santo di serie inferiore, e a quei tempi ci credevano ancora di più, acclamarono subito la Repubblica inneggiando ai francesi.
La nascita della repubblica napoletana fu un evento del tutto occasionale, nessuna l’aveva prevista né programmata. La borghesia intellettuale chiedeva riforme e già ne aveva ottenute, l’amministrazione dello stato era in parte stata svecchiata e altre innovazioni stavano per essere fatte. Gli eventi internazionali e quella mania imitativa tutta nostrana allontanò gli intellettuali dalla ricerca di una monarchia moderna per passare alla forma di governo repubblicana.
La Repubblica partenopea nacque con un decreto del generale francese Championnet. Egli nominò anche i governanti provvisori, mentre erano ancora in corso le operazioni militari dell’esercito francese per domare l’insurrezione delle province. In sostanza i francesi furono chiamati a Napoli da una stolta politica di provocazione dovuta all’azione della regina e dell’Acton. I nobili e borghesi napoletani si trovarono a dover governare uno stato senza averne la minima idea. Uomini di grande spessore culturale e di indubbia onestà mancavano di “pratica” e di pragmatismo. I primi passi del governo rivoluzionario non furono dei più felici. I nuovi governanti, sinceri progressisti, si dimostrarono cattivi politici, come riconobbe lo stesso Croce.
Delle quattro libertà, quella di parola, di stampa, politica e libertà dal bisogno, si interessarono delle prime tre. Quando compresero che l’ultima era quella fondamentale, si tentò di sanare la frattura fra la Repubblica ed il popolo inviando propagandisti ufficiali in tutto il Paese con qualche provvista.
da “Il Regno delle Due Sicilie: Storia di un Regno maltrattato ”
La bandiera della Repubblica Napoletana
[…] Pillole di Storia, la Repubblica Napoletana del 1799 […]