10 maggio 1734, comincia il regno di Re Carlos

Carlo, figlio di Filippo V di Borbone e di Elisabetta Farnese, quando fece il suo ingresso trionfale a Napoli   il 10 maggio 1734 aveva appena 18 anni ed era poco più che un ragazzo, ma all’epoca a quell’età si era più maturi e consapevoli di adesso. Quando arrivò a Napoli  invece del “pezzo di cielo caduto sulla terra” trovò una città avvilita e mortificata da 27 anni di dominazione austriaca e da 200 di vicereame spagnolo.
Bello e prestante ebbe accoglienze trionfali perché finalmente  Napoli aveva un suo re.  Iniziava la dinastia dei Borbone di Napoli. A luglio dell’anno seguente, nel 1735 Carlo fu incoronato, a Palermo, Re di Sicilia. L’autonomia del regno dalla Spagna fu sancita, definitivamente, dalla pace di Vienna e dal riconoscimento del Regno da parte del Papa, Clemente XII. Signore del ducato di Parma e di Piacenza ereditato per parte materna, aveva regnato col nome di Carlo I. Promosso da duca a re si chiamò Carlo VII e venne a Napoli proponendosi di rinnovare i fasti del grande avo Luigi XIV.
Re non malvagio, sentiva nell’aria i profumi dell’illuminismo e si circondò da valenti uomini, alcuni portati da fuori, molti altri li pescò nel regno. Primo ministro  fu il conte di Santo Stefano, segretario dì Stato e consigliere militare erano il marchese di Montealegre ed il conte di Charly, ma la figura di spicco del nuovo staff dirigente fu indubbiamente il marchese Bernardo Tanucci, ministro della giustizia. Ex insegnante dell’Università di Pisa, Don Carlos lo aveva voluto espressamente a Napoli conoscendone ed apprezzandene le doti. In breve tempo ebbe in mano tutta l’amministrazione dello stato.

Il regno di Napoli sotto Carlo I