Domanda: Quindi la Svimez ha cambiato strategia di comunicazione? O viceversa l’ha cambiata il presidente del Consiglio Matteo Renzi? O, ancora, si sono incontrati a metà strada?
VITTIMISTI E NO
L’anno scorso, all’indomani della presentazione del ponderoso Rapporto Svimez 2015, fu Claudio Velardi a prendere di mira la Svimez in una intervista al Corriere del Mezzogiorno. Il “comunicatore di professione, pure provocatore a dire il vero” – così definito nell’articolo – affermò senza mezzi termini: «I dati Svimez? Sempre la solita storia, nulla di nuovo sotto il sole. Oggi c’è una buona notizia però: il Cnel si sta autosciogliendo, la Svimez dovrebbe fare lo stesso». “Basta con le nenie di Svimez”, rincarò dal sito formiche.net Umberto Minopoli. La Svimez si era presa l’onere “ettere un dito nell’occhio” nientedimeno che al presidente del Consiglio Matteo Renzi, impegnato in una campagna per dare all’Italia l’immagine di Paese che cresce. Insomma, Svimez finì nel girone piuttosto frequentato dei “gufi”. Con una variazione sul tema, implicita nella sua inclinazione meridionale. E il Sud, si sa che da sempre regge una recita: chiagne e fotte.
AUSTERITA’ E SVILUPPO
La posizione della Svimez oggi appare più chiara nelle parole del suo direttore: «L’Associazione – spiega Padovani – ha sempre rimarcato la necessità di investimenti pubblici, soprattutto al Sud, per il rilancio della crescita, rispetto alle politiche di austerità». Poi c’è quello che da sempre ha sostenuto Adriano Giannola, presidente Svimez, sin da tempi non sospetti, stigmatizzando un paradosso delle politiche di coesione della Ue: l’asimmetria competitiva tra Mezzogiorno d’Italia e nazioni europee, come la Polonia, che oltre a poter esercitare una fiscalità di vantaggio, conservano sistema monetario proprio e quindi non sono soggette alle rigidità del patto di stabilità. E non si devono arrampicare sugli specchi, come l’Italia, per grattare un po’ di risorse per gli indispensabili investimenti pubblici dal fondo del barile della clausola di flessibilità.
Il presidente Renzi, che ha molto polemizzato con la rigidità dell’austerity, potrebbe utilmente aggiungere al suo arco le frecce forgiate nell’osservatorio di Svimez. Così forse potrebbe essere ancora più efficace e convincente nel corpo a corpo con il burosauro europeo.