Allarme esuberi nelle Province, che il governo ha abolito. Sono 1600 i lavoratori che rischiano. Per la verità i posti ci sarebbero. I posti vacanti nella Pubblica amministrazione ci sarebbero, sono 3200, quasi il doppio. Ma sono concentrati al Nord. La sola Lombardia. con le sue 1.361 caselle vuote nell’organico delle amministrazioni statali e locali presenti sul territorio, sarebbe in grado di assorbire quasi tutti i provinciali in cerca di una nuova sistemazione. Al contrario in ben cinque regioni del Sud. Campania. Puglia, Basilicata, Molise e Calabria. i posti liberi sono inferiori a quelli necessari a ricollocare tutti i lavoratori dei vecchi enti soppressi dalla legge Delrio. Lo squilibrio maggiore è quello della Campania dove, a fronte di 151 posti vacanti, ci sono ben 279 ex dipendenti delle Province da ricollocare. Per 128 persone, insomma, potrebbe sfumare la possibilità di trovare una nuova
collocazione nella regione di appartenenza. Stesso discorso anche per la Basilicata, dove il saldo negativo
ira posti disponibili o personale in mobilità, è di circa 60 persone. Numeri più contenuti in Puglia, Calabria e Molise, dove, in media, a rimanere fuori potrebbero essere tra le venti e le trenta persone.
Entro il 16 marzo verranno effettuate le correzioni di eventuali errori nelle rilevazioni. Poi entro la fine del mese i dipendenti in esubero dovranno comunicare via internet la loro preferenza per la nuova destinazione. Un altro mese ancora, e il ministero della Funzione pubblica renderà note le graduatorie con le amministrazioni nelle quali gli ex provinciali dovranno prendere servizio. Per fine maggio ci saranno i decreti di nomina e il primo giugno dovrebbe essere la data per la quale i lavoratori dovrebbero prendere servizio nelle nuove sedi.
Ma, almeno in Campania, c’è un problema oggettivo. In base alle regole la mobilità obbligatoria non può comportare uno spostamento superiore a 50 chilometri da casa. Questo a meno che il dipendente non decida volontariamente di trasferirsi anche più lontano. È diffìcile però ipotizzare che tutti gli esuberi in soprannumero della Campania possano scegliere di trasferirsi in Lombardia.