Uno studio del Fondo Monetario Internazionale ha scoperto che nelle imprese con almeno due membri al vertice, quando se ne sostituisce uno maschio con uno femmina il reddito netto aumenta del 7,9%, misurato sugli asset della società, e l’Ebit (reddito prima delle tasse e degli interessi) cresce del 2,6%. Se si considerano le imprese con almeno tre persone in posizioni top (decisionali), gli stessi incrementi sono rispettivamente dell’11,3 e del 4,1%. Prendendo le aziende con quattro membri al vertice, la sostituzione di un maschio con una femmina provoca in media un aumento del 12,2% del reddito netto e del 5,3% dell’Ebit.
Lo studio – si legge sul Corriere della Sera – nota che l’ingresso di una donna in posizioni rilevanti aumenta la redditività maggiormente in settori ad alta manodopera femminile, nelle industrie hi-tech e a forte creatività. Ad esempio, la crescita dell’Ebit è del 5,2% nei servizi, del 2,7% nel manifatturiero, deU’1,2% nei commercio e negativa del 2,2% nelle costruzioni. L’analisi riguarda la presenza delle donne in posizioni top, non le donne entrate al vertice grazie a leggi che lo prescrivono. Non è quindi applicabile a un’interpretazione sugli effetti delle cosiddette quote rosa.