Politica interna

 

Processo civile: un passo in avanti per una modifica molto attesa; la Camera ha approvato, grazie alla benevola astensione di Forza Italia, la riforma del processo civile, quella giustizia civile che pesa come una zavorra insopportabile sui tempi dei processi italiani. La riforma, che ora passa all’esame del Senato, promette sveltezza nel giudizio e maggiore specializzazione dei giudici, ma ne fanno le spese i tribunali e le procure minorili, che saranno accorpati. Il ministro Orlando ha sottolineato che “ormai siamo oltre i trenta provvedimenti che riguardano al giustizia. Il mosaico incomincia a prendere forma”. La proposta comprende novità nelle sezioni specializzate in materia di impresa ed anche per il Tribunale delle famiglie, nuove tecnologie saranno adottate per il processo telematico. Per scoraggiare l’inflazione di procedimenti civili chi agisca in malafede rischia sanzioni salate dovendo pagare alla controparte, oltre alla cifra dovuta, anche una somma oscillante dal doppio al quintuplo delle spese legali.

 

Pd: il ricorso di Antonio Bassolino contro la proclamazione di Valeria Valente vincitrice delle primarie di Napoli è pronto e verrà presentato oggi. E’ un passaggio obbligato prima della decisione di candidarsi ufficialmente a sindaco, non per il Pd ma con una lista propria. Bassolino sta lavorando e parla di “movimento civico” presente a Napoli ed al quale occorre dare uno sbocco. A Roma dopo il pasticcio delle schede bianche e dei votanti, che potrebbero essere stati 32mila e non i 43mila dichiarati, la sinistra del partito si prepara a sfidare i dem; l’ex sindaco Marino si è detto pronto a candidarsi, mentre l’ex ministro Bray sembra molto dubbioso anche se i civatiani premono per la sua discesa in campo.

 

 

Politica estera

 

Obama: il presidente degli Stati Uniti in una serie di interviste “a cuore aperto” rilasciate ad una rivista, e pubblicate ieri in un articolo titolato “La dottrina di Obama”,  ha svolto una approfondita riflessione sui momenti critici del suo mandato. Obama ha rivendicato la validità della decisione di intervenire in Libia, che evitò una guerra civile ancora peggiore dell’attuale situazione di caos, ma ha accusato apertamente Francia ed Inghilterra di aver agito da “free riders”, parassiti e scrocconi, durante la crisi che portò alla deposizione di Gheddafi. Il presidente americano si attendeva infatti da Cameron e Sarkozy l’impegno congiunto che i due leader avevano promesso, ma il primo girò la faccia di fronte all’emergenza mentre il secondo si fece bello delle azioni lanciate dalla propria aviazione sul cielo libico e poi sparì dalla scena, forse già preoccupato dal calo di popolarità che lo avrebbe portato da lì a un anno alla sconfitta elettorale.

 

Lula: la nuova accusa rivolta all’ex presidente potrebbe costargli l’arresto; riciclaggio ed occultazione di beni, questi i reati che la magistratura contesta a Lula. Nella sede della fondazione intitolata al padre del Brasile si fatica a rintuzzare le proteste e gli insulti che arrivano dalla rete, mentre tre uomini della sicurezza presidiano l’ingresso davanti al quale venerdì scorso si sono scontrati sostenitori ed oppositori dell’ex presidente; si teme che la richiesta di arresto possa fare di nuovo esplodere la situazione. Lula avrebbe acquistato a prezzo di favore un attico su tre livelli dall’allora presidente della seconda industria di costruzioni brasiliana, anch’essa coinvolta nelle indagini; il fondatore del Partito dei Lavoratori ha sempre negato questa circostanza, ma i magistrati avrebbero le prove che lo incriminano. Il 17 marzo ci sarà il confronto fra venditore ed acquirente davanti al procuratore generale brasiliano.

 

 

Economia e Finanza

 

Bce: il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi ha annunciato ieri un pacchetto di misure di stimolo monetario che vanno ben al di là delle attese, a fronte del netto peggioramento del quadro macroeconomico dell’eurozona. L’insieme degli interventi è stato votato a “stragrande maggioranza”, ha sottolineato Draghi, dal consiglio della Bce, e comprende il taglio dei tassi di interesse, l’ampliamento dell’acquisto di titoli  e la creazione di quattro nuove operazioni di finanziamento alle banche, le Tltro, mirate a favorire il credito all’economia reale, anche con la concessione di un “rimborso” da parte della Bce agli istituti di credito che prestino il loro denaro ad imprese e famiglie. Draghi ha difeso l’efficacia delle proprie azioni dalle critiche, soprattutto di parte tedesca, sostenendo che “se avessimo seguito in questi anni la politica di chi diceva no a tutto, oggi saremmo in una deflazione spaventosa”, ed affermando che le decisioni di ieri provano che la Bce non manca né della volontà né delle “munizioni” per intraprendere nuove azioni di stimolo.

 

Olio: doccia fredda per i produttori italiani, con una mossa a sorpresa il Parlamento Europeo ha dato il via libera all’accordo che vara misure di emergenza comunitarie concedendo l’import, senza dazi, di 35mila tonnellate annue di olio extravergine di oliva dalla Tunisia. La misura, che ha ricevuto l’ok di Strasburgo a larga maggioranza, ha immediatamente fatto scattare la protesta delle associazioni di categoria italiane, Coldiretti in prima fila, che hanno lanciato l’allarme sui possibili danni che da questa decisione potrebbero derivare sia per i produttori che per i consumatori nel nostro paese, in seguito all’aumento del rischio di frodi. Il ministro dell’Agricoltura Martina si è detto “fermamente contrario” all’aumento delle importazioni dalla Tunisia, annunciando che il governo Renzi continuerà ad opporsi all’adozione del regolamento da parte della commissione, in mancanza di adeguate garanzie.