Politica interna
Pd – Le primarie romane del Pd lasciano sul campo molte polemiche, a partire dai dati sull’affluenza (47.317 votanti contro i 100.000 del 2013), passando per le schede bianche o nulle, e arrivando alle dichiarazioni del commissario del Pd Matteo Orfini, che ha bollato i 100.000 votanti dichiarati nel 2013 come quelli dei “capibastone poi arrestati, di Mafia Capitale, delle file dei rom”. Roberto Speranza replica: “Orfini così offende i romani”. Controreplica: “I romani si sentono più offesi da Mafia Capitale. Noi abbiamo bonificato e disboscato quel tipo di partito, ma Speranza sembra rimpiangerlo”. Quanto alle schede bianche o nulle qualcuno ha ipotizzato che si sia trattato di un tentativo di “gonfiare” un po’ l’affluenza. Il vincitore delle primarie Roberto Giachetti commenta così i dati: “Non parlerei di flop, ma certo c’è un segnale che dobbiamo raccogliere”.
Forza Italia – Saranno cento i gazebo e le sedi fisse dove i cittadini romani potranno andare a votare Guido Bertolaso candidato del centrodestra. Il comitato dell’ex capo della Protezione civile si è messo in moto per una consultazione fortemente voluta da Silvio Berlusconi, il quale sta seriamente pensando di presentarsi lui stesso nella capitale durante il weekend. Ieri i big di Forza Italia si sono riuniti con Bertolaso per organizzare concretamente l’evento. Molto più distaccati i Fratelli d’Italia, che osservano da lontano i preparativi. Servirà quindi la spinta di Berlusconi per far decollare il referendum, che vede l’ostilità degli altri candidati di area centrista e di destra. Irene Pivetti è critica, e contesta l’idea di un sondaggio condotto su un nome solo, mentre Francesco Storace è amareggiato, e non considera vere primarie quelle del prossimo fine settimana.
Politica estera
Turchia – La Turchia ha alzato la posta per garantire all’Europa di bloccare sul suo territorio i flussi di profughi provenienti da Siria, Iraq e Afghanistan diretti principalmente in Germania. Al Consiglio straordinario dei 28 capi di Stato e di governo dell’Ue, tenutosi ieri a Bruxelles, il premier turco Ahmet Davutoglu ha sollecitato i 28 a un raddoppio dei tre miliardi promessi dall’Europa fino al 2018, e ha chiesto un’accelerazione del processo di adesione all’Ue, sostenendo che “la Turchia è pronta”. Angela Merkel sulla questione migranti si gioca il futuro politico. Gli elettori tedeschi sono infatti preoccupati per la sua politica di “porte aperte”, e il voto locale di domenica prossima in tre Länder può diventare un test sul declino dei consensi alla cancelliera.
Libia – La rappresentanza diplomatica americana a Roma ha precisato in una nota il senso dell’intervista concessa dall’ambasciatore John Phillips al Corriere della Sera. Phillips non ha né suggerito né raccomandato l’invio di 5000 soldati italiani in Libia, ma ha semplicemente ricordato che “l’Italia ha pubblicamente indicato la sua volontà di inviare circa cinquemila italiani. Per quanto riguarda la preparazione e la tempistica, si tratta di decisioni che non sono state ancora prese”. La precisazione arriva dopo le dichiarazioni di Renzi, che domenica aveva invitato alla cautela su un possibile intervento in Libia. Ieri il vice portavoce del dipartimento di Stato americano, Mark Toner, ha inoltre dichiarato: “In termini del ruolo che l’Italia avrà per mandare truppe sul terreno in Libia, lasciamo al governo italiano la decisione. Sta al premier dire quale ruolo specifico possa svolgere il paese per contribuire alla sicurezza”.
Economia e finanza
Eurogruppo – Per i 19 ministri finanziari dell’Eurogruppo “non si prevede che l’Italia rispetti la regola del debito nel 2015 e nel 2016” anche se fosse concessa “la massima flessibilità” per le spese per riforme strutturali, investimenti ed emergenza migranti. Rimarrebbero quindi “rischi di deviazioni significative” degli obiettivi di medio termine di risanamento dei conti pubblici. L’Europa ritiene inoltre il debito italiano “preoccupante”, ma le trattative politiche in corso potrebbero evitare procedure nel maggio 2016 della Commissione europea, che ha comunicato all’Eurogruppo il diritto dell’Italia a ottenere “le clausole degli investimenti e delle riforme” per la flessibilità. Il commissario Ue per gli Affari economici, il francese Pierre Moscovici, ha detto che “l’Italia sa quello che deve fare per rispettare le regole e le discussioni in corso sono su questo, si svolgono sia a livello politico che tecnico”.
Fitch – Fitch abbassa le stime sulla crescita italiana. L’agenzia di rating ha rivisto le stime del Pil a +1 per il 2016 dal +1,3% indicato a dicembre, e a +1,3% per il 2017 da +1,5%. Gli analisti spiegano che “il rallentamento riflette per lo più il peggioramento delle condizioni esterne”. Gli investimenti sono rimasti deboli, mentre i consumi privati sono stati il principale motore della crescita lo scorso anno, con un aumento dello 0,9%. L’agenzia si attende che nel 2016-17 la crescita continui a dipendere soprattutto dai consumi privati. Prevista anche una modesta ripresa degli investimenti. La debole performance dell’export continuerà, invece, ad essere un fattore di freno per la crescita.
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