Il Movimento 5 Stelle che alla prima esperienza amministrativa in Campania finisce coinvolto in una inchiesta sulla camorra ha un peso che va ben oltre Quarto – si legge sul Corriere della Sera – «Ora facciano le persone serie e la smettano di dare patenti di moralità», li punge il governatore della Campania Vincenzo De Luca. E Grillo, dopo essersi impegolato sul blog a snocciolare numeri per dimostrare che comunque i voti dei clan non sarebbero stati determinanti per la vittoria dei suoi, ora deve correre ai ripari e scrivere che «i voti delle mafie ci fanno schifo». I 5 Stelle fanno poi sapere, attraverso la deputata Giulia Sarti, che appoggeranno la richiesta del Pd di far deporre il sindaco di Quarto in commissione antimafia, ma chiedono che siano ascoltati anche «tutti i sindaci del Pd, centro-sinistra o liste civiche da loro appoggiate, che amministravano comuni sciolti per mafia».

«Noi non stiamo scaricando nessuno. Rosa è parte lesa e tutte le opzioni restano sul tavolo». Dai vertici del Movimento, scrive Repubblica, quella che arrivava ieri era soprattutto la difesa del sindaco di Quarto Rosa Capuozzo. Perché se è vero che c’è chi – nel direttorio – ritiene che le sue dimissioni siano ormai imminenti, e dovute, per dimostrare che I’M5S rimette ogni decisione nelle mani dei cittadini, è anche vero che questo ragionamento non convince tutti. E che non ha ancora avuto l’avallo di Milano: Gianroberto Casaleggio ha parlato con i suoi “consoli” romani, ma non ha voluto prendere alcuna decisione (…) «A Quarto stiamo combattendo una battaglia mai combattuta». Un ragionamento che, però, non esclude il passo indietro». Seppure arriveranno le dimissioni, sarà un percorso che faremo insieme». Potrebbe anche ricandidarsi, Rosa Capuozzo.

“Il Movimento 5 stelle, grazie anche alla partecipazione straordinaria in campagna elettorale di Fico e Di Maio, vinse le elezioni con il 70,7 per cento dei voti e con lo slogan “liberiamo Quarto dalla camorra” appoggiato, ovviamente, dalla camorra. Lo provano le intercettazioni” in cui si “promette di portare a votare per la candidata sindaca «chiunque, anche le vecchie di 80 anni”. Insomma, “Quarto (…) è (…) una specie di Corleone tra Napoli e Caserta, dove tutti conoscono il male di tutti (…) tranne la sindaca grillina”. Tuttavia “dispiace che la neoimpurità grillina diventi ora l’alibi degli impresentabili e dei peggiori, ecciti le vendette eccessive e un po’ sguaiate del Pd, legittimi tutti i mammasantissima del voto, come Vincenzo De Luca”.

«C’è un dato incontrovertibile: Grillo ha ammesso che ci sono stati dei voti dati ad un consigliere da un imprenditore in odore di camorra. E che fa? – si domanda Pina Picierno del pd in un’intervista all’Unità – Dopo averlo riconosciuto dice che non sono determinanti. Ecco io mi rifiuto di ridurre il tema della legalità ad una questione di cifre. E racconta la convulsa giornata del consiglio comunale di Quarto a cui ha assistito dopo aver preso parte al sit in di protesta.