Politica interna
M5S – Continua la querelle tra Movimento 5 Stelle e Pd sul caso del consigliere grillino Giovanni De Robbio, che sarebbe stato eletto nel Comune di Quarto (Napoli) grazie all’appoggio della criminalità organizzata. Alle accuse dei democratici i vertici del Movimento rispondono giocano la carta di Mafia Capitale. Beppe Grillo lancia l’hashtag #condannanovoi e cita l’ex assessore Ozzimo del Pd. Dal suo blog precisa inoltre che i consensi raccolti da De Robbio non sarebbero stati determinanti per la vittoria dei 5 Stelle a Quarto. Ma se la linea di partito è quella della difesa a oltranza, nei vertici del Movimento c’è qualche dubbio intorno a Rosa Capuozzo (sindaco di Quarto), alla quale viene rimproverata una certa “leggerezza” e “mancanza di maturità politica”.
Unioni civili – Sulle unioni civili e la stepchild adoption sta crescendo la tensione all’esterno e all’interno della maggioranza e dello stesso Pd. Il premier Renzi farà il punto della situazione con il ministro Maria Elena Boschi e i capigruppo Pd, Luigi Zanda e Ettore Rosato. La speranza è trovare la via per una mediazione, magari ampliando nel testo del ddl Cirinnà il concetto di “affido rafforzato” aumentando il più possibile le tutele. Un tentativo, questo, per placare i conflitti interni al Pd e per ottenere il consenso del Ncd. Intanto si prepara la controffensiva della Cei, che oggi si riunirà per affrontare la questione, ma soprattutto si prepara un nuovo Family Day per fine mese o metà febbraio.
Mafia Capitale – L’ex assessore del Pd Daniele Ozzimo è stato condannato a due anni e due mesi di reclusione al termine di uno dei filoni della maxi inchiesta che ha terremotato i palazzi della politica romana. Per lui l’accusa era di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. “Me l’aspettavo, ricorrerò in appello”, ha commentato Ozzimo.
Politica estera
Francia – Ieri la città di Parigi è stata teatro di un altro episodio di terrorismo. Poco dopo le 11.30, nel diciottesimo arrondissement, un uomo avanza davanti a un commissariato gridando “Allah Akbar” e brandendo una mannaia. Gli agenti di guardia notano sotto i suoi vestiti dei cavi elettrici e gli intimano di fermarsi, ma l’uomo continua ad avvicinarsi. I poliziotti sparano. Il quartiere è immediatamente isolato e un robot viene mandato in avanscoperta per verificare la presenza di esplosivi. La bomba intravista dai poliziotti è risultata una messinscena. Le autorità temono ora attentati a catena.
Obama – Il test sulla presunta bomba all’idrogeno nord coreana, in base alle analisi condotte da scienziati statunitensi giapponesi e sud coreani, potrebbe essere stato solo un bluff. In realtà l’esplosione atomica pubblicizzata con enfasi dal regime di Pyongyang sarebbe stata provocata da una “normale” bomba atomica. La comunità internazionale, pur in massimo allarme, s’interroga così sulle ragioni che hanno portato la Corea del Nord a orchestrare l’operazione. In molti pensano che Pyongyang voglia riconquistare i riflettori dell’agenda internazionale per riaprire le trattative del proprio disarmo da una posizione di forza. Barack Obama sottolinea la necessità di una “risposta forte e unitaria” e chiede “ulteriori sanzioni strategiche più potenti e più complete” nei confronti della Corea del Nord.
Economia e finanza
Lavoro – Secondo gli ultimi dati Istat la disoccupazione è in calo. Nel mese di novembre il tasso si è fermato all’11,3 per cento. Si tratta del livello minimo degli ultimi tre anni e va di pari passo con l’aumento dell’occupazione. Un risultato che il governo non manca di celebrare: “È la dimostrazione che il Jobs Act funziona” twitta il premier Renzi. Le opposizioni obiettano che il merito della bella notizia va semmai attribuito agli sgravi contributivi varati dalla legge di Stabilità del 2015. Ad ogni modo ora in Italia ci sono 2 milioni 871 mila persone in cerca di lavoro, 479 mila in meno rispetto all’anno precedente. La tendenza interessa anche i più giovani. A novembre la disoccupazione giovanile si è infatti fermata al 38,1 per cento (1,2 per cento in meno rispetto a ottobre e meno 4,9 per cento sull’anno). Per il ministro del Lavoro Giuliano Poletti questo è un evidente “segnale di speranza e fiducia”.
Bruxelles – Il presidente dell’Eurogruppo, l’olandese Jeroen Dijsselbloem, si riferisce all’Italia quando dichiara che “la flessibilità è un margine, si può usare una volta sola e non si può esagerare”. Parole che riassumono la visione che in molti in Europa hanno dell’Italia. Dijsselbloem è da sempre vicino alle posizioni tedesche ed è tornato a frenare sulla richiesta italiana di poter sfruttare anche quest’anno la flessibilità sui conti prevista dal Patto di flessibilità. Dal Tesoro fanno però notare che l’Italia si muove dentro le regole, che prevedono incentivi sotto forma di flessibilità per chi fa investimenti e riforme. E sempre il Tesoro sottolinea che la flessibilità non può essere definita né troppa né troppo poca, ma va considerata rispetto alle regole.