Ncd – Dalle colonne di Avvenire Angelino Alfano si esprime sulle unioni civili invocando il “reato universale” e il “carcere” per chi sceglie la pratica dell’utero in affitto. Pratica alla quale si arriverebbe, secondo Alfano, passando attraverso l’anticamera della stepchild adoption, un aspetto controverso del testo di legge Cirinnà (in attesa di discussione in aula). Quella del ministro è una presa di posizione allineata al parere della Cei sul tema della famiglia. Secondo il cardinale Angelo Bagnasco la famiglia tradizionale resta “la prima fondamentale scuola di vita, di umanità, di fede di virtù civiche, umane e religiose”. Dunque, aggiunge la Cei, “nessun’altra forma di convivenza di nucleo familiare, può oscurare o indebolire la centralità della famiglia”.
 
M5S – Il presidente nazionale del Pd Matteo Orfini lancia nel web un tweet avvelenato nel quale denuncia il sostegno dei clan al Movimento 5 Stelle nel Comune di Quarto. Una stoccata che parte da intercettazioni da cui emerge che un clan locale aveva ordinato di votare per un esponente Cinque Stelle che effettivamente risultò poi il più votato in lista, Giovanni De Robbio, ora indagato. Dopo il tweet di Orfini Deborah Serracchiani e Ettore Rosato hanno chiesto a Luigi di Maio e Roberto Fico di chiarire la situazione, mentre Sandra Zampa definisce “grave il silenzio dei vertici del Movimento che proprio in quel territorio vanta la presenza e l’attività di due suoi esponenti di primissimo piano, Di Maio e Fico”.
 
Politica estera
 
Corea del Nord – Il dittatore Kim Jong-un ha dato il via alle dieci di ieri al test sulla prima bomba all’idrogeno nordcoreana, con tanto di maxi schermo e folla in visibilio nella piazza della stazione ferroviaria di Pyongyang. L’esplosione ha fatto registrare ai sismografi di Corea del Sud, Giappone e Usa una scossa di 5,1 gradi Richter. L’epicentro è stato localizzato nell’Est del Paese, a circa 400 chilometri da Pyongyang. Unanime, dagli Usa alla Cina, dal Giappone alla Russia, dall’Ue alla Nato, la condanna della nuova violazione del trattato internazionale sul bando degli esperimenti nucleari.
 
Ue – Il sottosegretario tedesco all’Interno Schroeder alza i toni sulla questione immigrazione: “Le frontiere esterne dello spazio di Schengen non funzionano, l’Europa senza frontiere è a forte rischio”. Parole dure dovute alla chiusura delle frontiere svedesi e danesi, che impatta fortemente sulla situazione tedesca. Un accordo su una soluzione europea, come chiesto da Angela Merkel e da Matteo Renzi, sembra lontano. Dall’Italia Angelino Alfano critica questa voglia di tornare all’Europa delle frontiere: “Eliminare Schengen non solo non risolve il problema ma rischia di complicarlo”.
 
Economia e finanza
 
Banca Mondiale – La Banca mondiale taglia le stime di crescita della Cina e degli Stati Uniti nel 2016, e spiega che “il simultaneo raffreddamento dei quattro maggiori Paesi emergenti pone dei rischi di contagio per tutti”. Quanto all’Eurozona la crescita continua, ma è fragile. Con la svalutazione di ieri Pechino sembra confermare l’incapacità di affrontare i problemi di base della sua economia. Certo le prospettive di esportazione delle aziende cinesi migliorano un po’ e questo giustifica la lieve ripresa dei mercati azionari locali, ma gli economisti occidentali sostengono che la Cina dovrebbe fare molto di più: abbandonare certe pretese dirigiste in economia, accettare l’inevitabilità dello sgonfiarsi della bolla immobiliare e di quella azionaria, dare più spazio al mercato e rilanciare i consumi interni.
 
Fed – In questo inizio d’anno investitori e imprese americane hanno i nervi scossi dalle tensioni internazionali, dal calo del prezzo del petrolio e dal rallentamento dell’economia cinese. Fattori che fanno sorgere molti dubbi sulla ripresa americana, nonostante la Fed scommetta sulla sua tenuta. Dai verbali della banca centrale statunitense emerge una cauta fiducia in un’espansione moderata, con consumi solidi e continui miglioramenti del mercato del lavoro. Su quest’ultimo punto il sondaggio Adp ha fatto ben sperare, riportando la creazione di 257.000 posti di lavoro in dicembre nel settore privato, un dato superiore ai 192.000 posti pronosticati in media dagli analisti. Il passo della crescita americana, al netto degli entusiasmi, è inchiodato a un modesto 2 per cento. Deutsche Bank ha tagliato le previsioni sul Pil statunitense citando eccessi di scorte aziendali e recenti dati deboli sul comparto manifatturiero, gli ordini di beni durevoli, l’interscambio e l’edilizia.