Politica interna
Renzi – Il premier Matteo Renzi, partendo dai risultati delle elezioni spagnole, trae una serie di considerazioni sull’Italia e sull’Europa. Sul piano interno elogia l’Italicum, un sistema “in grado di dire chi ha vinto il giorno stesso del voto”. In chiave europea Renzi attacca indirettamente Berlino: “Chi sta al fianco delle politiche di rigore” … “ha perso il posto, è successo a Varsavia, ad Atene, ora vediamo cosa succederà a Madrid”. Dalle pagine del Financial Times il premier auspica un’Europa meno germanocentrica, e ammonisce: “Il populismo si sconfigge con un’Europa diversa, dobbiamo stare attenti alle finanze, ma meno alle virgole e ai decimali”.
 
Milano – Giuseppe Sala ha compiuto ieri il suo ultimo atto da amministratore delegato di Expo presentando al consiglio la relazione sul bilancio consuntivo. Ora inizia il cammino nella nuova avventura politica di candidato sindaco alle primarie di Milano. Lo staff di Sala è in via di formazione e si stanno definendo le tappe d’azione, la prima delle quali sarà un evento nel foyer del teatro Franco Parenti, che domani vedrà riunite diverse personalità a sostegno della candidatura. Sala non parla ancora di programmi perché in queste settimane preferisce studiare la situazione del Comune di Milano, valutare le urgenze e definire alcuni punti fattibili: “A metà gennaio presenterò le mie idee su una possibile azione da sindaco”.
 
Mattarella – Il presidente della Repubblica riceve, per la prima volta del suo mandato, le alte cariche istituzionali per il tradizionale scambio degli auguri di Natale. Sergio Mattarella coglie l’occasione per parlare dello scandalo delle banche popolari, con le polemiche su Bankitalia e Consob e l’incarico di far luce affidato da Renzi a Cantone. “I diversi poteri non sono fortilizi da contrapporre gli uni agli altri e di cui cercare di erodere i confini, sottraendo spazi di competenza a chi ne ha il titolo in base alla Costituzione”, sottolinea Mattarella. Poi invoca  un accertamento “rigoroso e attento” delle responsabilità, perché sono di primaria importanza “trasparenza, correttezza ed etica”.
 
Politica estera
 
Spagna – Il premier spagnolo Mariano Rajoy deve formare il nuovo governo con l’appoggio di quanti “condividono la difesa dell’ordine costituzionale, l’unità della Spagna, la sovranità nazionale, l’uguaglianza tra gli spagnoli, il ruolo internazionale del Paese e la lotta al terrorismo”. Per formare il nuovo esecutivo, il vincitore (relativo) di queste elezioni guarda persino agli storici avversari socialisti, ma Pedro Sánchez (Psoe) ha già opposto un secco “no” all’ipotesi. Anche i nuovi arrivati nel Congresso, Ciudadanos, sono candidati papabili per siglare alleanze, ma l’ipotesi s’infrange contro la promessa fatta da questi ultimi in campagna elettorale di non associarsi al partito di governo. “Resteremo all’opposizione” conferma il presidente di Ciudadanos, Albert Rivera, invitando al contempo Pedro Sánchez ad allearsi con Rajoy per scongiurare una deriva di stampo greco, con elezioni anticipate e ripetute.
 
Stati Uniti – Anche Barack Obama punta l’indice contro Donald Trump giocando la carta della discriminazione razziale. Dai microfoni della National Public Radio il presidente Usa accusa Trump di aver “capitalizzato le paure della classe operaia, ma anche i dubbi diffusi in alcune sacche dell’elettorato repubblicano e che nascono dal fatto che io sono il primo presidente nero”. Nel 2011 Trump aveva condotto una campagna personale contro Obama, sostenendo che non fosse nato negli Stati Uniti e che quindi dovesse lasciare la Casa Bianca.
 
Economia e finanza
 
Banche – Sofferenze in calo a partire dal 2017 e bassa redditività bancaria per il prossimo biennio. Lo afferma il rapporto di previsione Afo (Abi financial outlook) 2015-2017. La ricerca conferma inoltre la ripresa dell’economia italiana, con stime di crescita del Pil dell’1,5% nel 2016 e dell’1,6% nel 2017. Aumento della disponibilità di credito per le imprese e per le famiglie, e a fine 2017 lo stock dei prestiti bancari “sarà di 90 milioni di euro più alto che rispetto alla fine del 2014”. Gli impieghi, infatti, dovrebbero subire un’accelerazione dello 0,1% quest’anno, del 2% nel 2016 e del 3,1% nel 2017.
 
Pmi – Un’intesa tra Bei, Cassa Depositi e prestiti e ministero dell’Economia consentirà di sbloccare un miliardo per il finanziamento delle piccole e medie imprese. La somma sarà “a disposizione delle pmi che investono nell’innovazione e nell’internazionalizzazione”, precisa il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Grazie al protocollo le banche potranno erogare crediti alle Pmi fino a 1 miliardo, a condizioni economiche che devono riflettere i vantaggi derivanti dalla presenza della garanzia Cdp-Sace e dalla controgaranzia del piano Juncker (attraverso il Fondo Europeo per gli Investimenti, Feis).