Testaj Fausta

Per la stagione 2015/2016 al Teatro Metropolitan di Catania in questi giorni è stato in scena :” La macchina della felicità” spettacolo di e con Flavio Insinna tratto dall’omonimo suo romanzo. Lo incontro qui, al Teatro, dopo lo spettacolo, per scambiare quattro chiacchere con lui.Tra me e me penso : Flavio oggi si svelerà l’arcano, sei veramente una brava persona come appare ogni sera in TV o è tutto un bluff? Il mio dubbio viene subito spazzato via, quando alla fine del commovente foto racconto, dopo aver mostrato al pubblico la foto, ormai diventata un’icona dopo la morte dei due giudici Falcone e Borsellino, del Palermitano Tony Gentile, vedo con mio grande stupore Insinna, fare i saluti finali e mettersi a quattro piedi sul palcoscenico per fimare autografi ad una folla sterminata di fans , in più, dopo tutto ciò, come se niente fosse successo lo vedo avvicinarsi con un fantastico sorriso sulle labbra a tutti noi che avevamo chiesto di fare le interviste all’altrettanto cordiale personale del suo staff.

insinnaDevo confessarle che del suo romanzo:” La macchina della felicità” ho ancora letto poche pagine ma ne ho dedotto che il protagonosta, Vittorio, supervisore di casinò, si è sempre tirato indietro nei rapporti d’amore perchè non si è mai fidato?.

Non si è mai fidato, non ha mai vissuto, come spesso ci succede nella vita, dobbiamo aspettare d’incontrare la persona giusta sperando di riconoscerla, sperando di aver forza e voglia di uscire dalla tana, di rischiare, di mettersi lì a diventare la macchina della felicità di qualcun’altro e finalmente ad un certo punto della sua vita Vittorio decide che per Laura ne vale la pena di rischiare, nel romanzo al di là della storia d’amore c’è la mia voglia di ribellarsi alle ingiustizie, ad un vivere che non è vivere, ho trovato emozionante la voce narrante del film: il curioso caso di Banjamin Button quando alla fine lui dice alla figlia:”abbi sempre il coraggio di ripartire da zero se non stai vivendo una vita dignitosa”, c’è un mio pccolissimo grido contro il gioco d’azzardo, dato che qualche mio amico si è rovinato; l’ho chiamato la macchina della felicità per contrapporlo alla macchina dell’infelicità che sono le slot machine le quali sono viste da molti come un miraggio invece miraggio non sono ci vedo anche la gente di una certa età giocarvi quindi vuol dire che la crisi è sempre più forte, che la disperazione è tantissima e che si va a giocare pensando di risolvere la propria vita quando invece alla fine della giornata non hai più neanche i soldi che avevi in partenza.

insinna2Flavio se dovessi spiegare in poche parole cosa c’è in questo romanzo che diresti?

Direi che ci sono due tre colori che mi stanno molto a cuore la ribellione umana,cercare la felicità dentro se stessi, avere voglia di dare la felicità ad altri, cercare di fare una vita bella una vita che alla fine uno si gira e dice :”però comunque ne valeva la pena” mi dispiace che certa gente in Italia in questi anni non possa vivere ma al massimo sopravvivere.

C’è una frase del libro che recita così: Ecco, qui dentro viene chi non ha il coraggio di cambiare le cose da solo e spera che lo facciano i numeri. Delega le sue scelte alle carte che il cuore invece ce l’hanno solo disegnato.Questo è un concetto che a mio avviso non appartiene a Flavio Insinna che invece ha fatto da solo delle scelte molto coraggiose

Io la ringrazio se lei valuta che ho fatto scelte coraggiose ma se la mia famiglia fosse una squadra di calcio le posso dire che le ho potute fare solo perchè ho avuto sempre alle spalle una straordinaria difesa ora c’è solo mia madre ma ho avuto anche la lezione morale di mio padre non sono mai stato solo nel fare le scelte le ho potute fare perchè consapevole di avere alle spalle una pattuglia Americana.

Anche presentare il pre-serale di RAI UNO è stata una scelta coraggiosa

Certo, le racconto una cosa , lì sono intervenuti: la mia famiglia, un mio amico muratore che mi stava riparando una cosa a casa ed un mio amico sacerdote, di Matera,che in maniera diversa tutti e tre, ognuno con le proprie sensibilità, mi hanno detto:” che vuoi passare tutta la vita a pensare a come sarebbe andata, fallo.”Altre volte ho detto di no e ho visto che sono stati dei no più utili dei si che ho detto perchè le carriere le formano più i no, quando dici si accontenti tutti il produttore che ti vuole, il regista ma tu sei contento? Io l’ho sempre detto rigirassi la mia carriera trasformando i no che ho detto in si e viceversa sarei infinitamente più ricco ma non sarei felice, invece posso dire di esserlo perchè ho sempre scelto io, con coraggio e se ho sbagliato, ho sbagliato mai inseguendo il pensiero dei soldi ma cercando di capire quale poteva essere una sfida che mi emozionava e mi teneva vivo quindi anche accettare la prima volta Affari Tuoi e ritornarvi ora dopo cinque anni non è stato facile ciò pensato e ripensato e alla fine la risposta è stata sempre quella non voglio passare serate al bar a chiedermi come sarebbe andata.

insinna3Al cinema ha girato Ex con brizzi, la finestra di fronte con Ozpetek, guardami e figli di Annibale con Davide Ferrario, attualmente è sugli schermi col professor Cenerentolo di Pieraccioni , non le da un po di fastidio avere vinto come miglior attore il Roma fiction fest per ho sposato uno sbirro ed il telegatto come rivelazione televisiva dell’anno invece di vincere il David di Donatello o il Nastro d’Argento.

A parte che non è una passeggiata vincerli, e poi quando ti chiamano, ti hanno pensato , hanno fatto il tuo nome non sono mai premi piccoli, possono essere meno altisonanti ma sarei ingeneroso a dire piccoli.

Lei ha compiuto da poco cinquant’anni cosa c’è che le manca?

Visto, che, se ci arrivo, sono a luglio cinquant’uno anni, trenta li ho fatti lavorando gratis all’inizio studiando teatro e poi vivendo di quello che mi fa felice, sarebbe veramente meschino dire mi manca qualcosa anzi sarebbe proprio da cretino io ho avuto tantissimo, ho tantissimo e quindi continuerò a ringraziare, finisse stasera la mia carriera se domani tornando a Roma sull’aereo mi dicono guarda che non si può più recitare nè fare televisione, io vado a casa prendo tutti i premi, le riviste, i ritagli di giornale che ha mia mamma, il boato del pubblico di questa sera e dico io sono un uomo felice non ho proprio niente da rivendicare.

Da ragazzo so che aspirava ad entrare nell’arma dei carabinieri ma non è passato all’ultimo test di ammissione

Per la serie si chiude una porta e si apre un portone non mi presero all’Accademia di Arte Drammatica e poi mi prendono alla scuola di Giggi Proietti, non ho fatto l’ufficiale dei carabinieri e poi ho fatto per otto anni l’ufficiale dei carabinieri in Don Matteo con il mio amico Nino Frassica ed è stato un regalo dove mi sono finalmente tolto la soddisfazione di portare quella divisa, adesso ho un sacco di amici dell’arma dei carabinieri sono stato qualche settimana fa ad una giornata per la legalità organizzata dentro la scuola ufficiale dell’arma dei carabinieri a Roma a via Aurelia, salutare i generali, sentire la loro stima per quello che uno fa, per come fa il proprio lavoro, ma non è un risarcimento è comunque una bella soddisfazione, uno dei generali con molto senso dell’umorismo ha fatto una bellissima battuta:” che strano che non ti abbiamo preso, abbiamo preso di molto peggio.”

insinna4É stata questa bocciatura ad ispirarla per lo spettacolo teatrale messo in scena nel 2008 dal titolo:” Senza Swing”?

No, no lo spettacolo:”Senza Swing” è in realtà la storia di una banda di caserma ma non è scritto da me è riscritto poi aggiustato insieme ad altri autori mettendoci dentro la parte umana della mia esperienza di quando sono stato ufficiale di complemento nell’esercito e cioè l’incontro tra i dialetti, quello dei vari modi di pensare di ragazzi che arrivavano dalla Sardegna, dai monti, chi dalla cultura del Varesotto, io da Roma era uno spettacolo che aveva anche delle cose molto belle dentro ci abbiamo messo la grande lezione della commedia all’italiana di Sordi, Gassman, Monicelli, Risi, le furbate, quelli che purtroppo sono i furbbetti del quartierino che lì erano i furbi della caserma quelli che ritrovi in ufficio, nella redazione in qualsiasi posto di lavoro, che cercano di passarti avanti senza avere talento, nello spettacolo alla fine la cosa che si diceva era che la vera passione, il vero talento, ti portano alla felicità se vogliamo trovare un filo che lo lega a questo.

Le faccio un’ultima domanda Cosa ne pensa del periodo che stiamo vivendo?

Io dormo poco ogni mattina guardo i primi telegiornali alle sei, alle sette e porca miseria non c’è una notizia buona si parla sempre di mazzette, tangenti, ISIS, bombe, arresti, scandali sui conti del Vaticano, femminicidi e poi non puoi fregare la gente in banca che ti viene a portare i soldi, i risparmi di una vita, a questi gli andrebbe fatta causa ed un processo vero non deve finire stavolta a tarallucci e vino non può essere, perchè la gente onesta si fida, è un paese che deve ritrovare il piacere della legalità come dice il titolo della commedia dim Pirandello :”Il piacere dell’onestà”, questo paese deve ritrovare il piacere della lotta vera alla corruzione, della lotta vera all’evasione se tutti pagassero le tasse non ci sarebbero queste tasse micidiali per chi non le può pagare, possibile che non si trova di chi sono ste società, sti yacht giganteschi non è possibile c’è una cosa scritta da Italo Calvino appunto sul paese degli onesti che è straordinaria andrebbe letta nelle scuole tutte le mattine.