di GIULIA PESOLE
Pasolini torna a Matera con la mostra dedicata ai 50 anni del Vangelo secondo Matteo. Inaugurata lo scorso 21 luglio e prorogata fino al 25 gennaio, l’esposizione racconta la genesi del grande capolavoro cinematografico incentrato sulla nascita, la predicazione e la morte di Cristo e indaga il rapporto del regista con la città di Matera. La mostra a cura di Marta Ragozzino e Giuseppe Appella con Ermanno Taviani, è ospitata dal Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna di Palazzo Lanfranchi. Attraverso la scelta di Pasolini di ambientare la vicenda nel sud Italia, in Basilicata e di girare la scena principale nella città dei Sassi, si ha l’occasione di rileggere un momento importante della storia di Matera, gli anni dello svuotamento e dell’abbandono degli antichi rioni, la cui popolazione fu trasferita nei nuovi quartieri della città. In quel periodo Matera divenne meta privilegiata di artisti, fotografi, registi, documentaristi, antropologi, intellettuali, sociologi, architetti ed urbanisti, che con le loro straordinarie testimonianze hanno contribuito a dar forma ad una nuova immagine della città e dell’intero Mezzogiorno.
L’esposizione si articola in sei sezioni e ricostruisce la storia e i luoghi del Vangelo in relazione al clima culturale e artistico lucano e italiano di quegli anni. In primo piano vi è la ricostruzione del doppio contesto del film: da un lato l’ideazione e l’elaborazione creativa tra Roma ed Assisi e la Palestina tra il 1962 e il 1964 e dall’altro la realizzazione delle riprese, del montaggio e della produzione del film. Aprono la mostra, nella Chiesa del Carmine all’interno di Palazzo Lanfranchi, le immagini di Intellettuale di Fabio Mauri, maestro dell’avanguardia italiana del secondo dopoguerra e amico di Pasolini fin dalla giovinezza bolognese.
L’ultima sezione, intitolata Tra Gruppo Uno e Gruppo 63. Nuove tecniche di immagine. Sculture di Gastone Novelli, Achille Perilli, Toti Scialoja. Nicola Carrino, Nato Frascà, Pasquale Santoro, Giuseppe Uncini ed esposta nella Sala delle Arcate di Palazzo Lanfranchi con appendice al MUSMA, presenta importanti opere d’arte realizzate dai principali protagonisti del dibattito artistico dei primi anni Sessanta per aiutare a comprendere i nuovi orizzonti della scultura italiana.
L’allestimento si caratterizza per un forte aspetto multimediale e interattivo basato sul modello delle stazioni creative e da una narrazione particolarmente visiva, realizzata tramite il montaggio creativo di documenti originali, dipinti, disegni, fotografie, spezzoni cinematografici, interviste, materiale bibliografico ed oggetti tridimensionali.
Pasolini a Matera. Il Vangelo secondo Matteo cinquant’anni dopo. Nuove tecniche di immagine: arte, cinema, fotografia ha raggiunto nei soli primi tre mesi di apertura 16.000 visitatori. Il grande risultato ha contribuito ad aumentare l’afflusso nazionale e internazionale nella città di Matera che dal 17 ottobre è Capitale Europea della Cultura per il 2019.