Ci sono gesti che valgono più di mille parole. Così come l’abbraccio, ieri, al termine della prima udienza d’incidente probatorio, della madre di Ciro Esposito al difensore di Daniele De Santis, l’ultra’ romanista accusato dell’omicidio del figlio. “E’ stata un’udienza tecnica – ha detto la signora Esposito – Un viaggio inutile da Napoli? Beh ne abbiamo fatti tanti, non importa. Ogni volta comunque e’ sempre presente il dolore per quanto accaduto”. Tutto qui. Ma quell’abbraccio sintetizza il dolore composto che ha sempre segnato la famiglia fin dall’inizio della vicenda.
A causa dell’assenza di alcuni esperti, all’estero per motivi di lavoro, il giudice comunque ha dovuto aggiornare al prossimo 3 ottobre. Non sono mancati invece i genitori di Ciro, il padre Giovanni e la madre Antonella Leardi. La donna al termine dell’udienza si e’ scambiata un abbraccio con uno dei difensori di Daniele De Santis,. L’avvocato Tommaso Politi, uno dei legali del supporter giallorosso non ha voluto commentare.
Non ha voluto rispondere alle domande del gip, Gennaro De Tommaso, conosciuto come “Genny ‘a carogna”, nel corso dell’interrogatorio di garanzia svoltosi nel carcere di Regina Coeli. De Tommaso è il tifoso partenopeo che è finito agli arresti domiciliari nei giorni scorsi nell’ambito di un’inchiesta romana sulle violenze avvenute in occasione dell’incontro Fiorentina-Napoli per la finale di Coppa Italia. L’interrogatorio di garanzia era stato programmato nel carcere di Regina Coeli e vi ha partecipato anche il pubblico ministero Eugenio Albamonte ma l’imputato, trasferito per l’occasione a Roma, ha deciso di non rispondere alle domande. Il suo difensore Giovanna Castellano ha comunque deciso di impugnare l’ordinanza di custodia cautelare davanti al Tribunale del Riesame. Le accuse mosse a “Genny” sono quelle di essere stato come leader dei tifosi partenopei l’istigatore delle violenze avvenute prima che cominciasse l’incontro tra le due squadre finaliste e di aver capeggiato un folto gruppo di napoletani che riuniti in piazza Mazzini hanno fatto lancio di fumogeni e di petardi contro i tifosi avversari.