Il contratto di Pomigliano siglato il 15 giugno 2010 è l’inizio di quella che qualcuno ha chiamato la “rivoluzione Marchionne”. Di fatto si apre una nuova era per la contrattazione di cui le stesse parti sociali stanno oggi tentando di giungere ad una sintesi con un nuovo accordo interconfederale. Va tuttavia ricordato che, senza le firme dei sindacati che hanno scommesso sul piano industriale di Fiat Fabbrica Italia, gli stabilimenti – invece che tornare a pieno regime – avrebbero chiuso.
Dopo l’intesa del 28 giugno 2011 e l’articolo 8 della manovra d’estate, il Lingotto estende agli oltre 80.000 dipendenti Fiat e Cnh il contratto di Pomigliano, contratto che – a discapito del nomen – ambisce a porsi come contratto di “primo livello”: si tratta, infatti, non di un contratto in deroga al ccnl e quindi di secondo livello”, ma di un contratto del tutto indipendente dal sistema confederale e parallelo alla contrattazione collettiva nazionale, comunque conforme alle leggi dello Stato, come riconosciuto dal Tribunale di Torino il 16 luglio 2011 e, in ultima istanza, dalla Corte Costituzionale il 23 luglio 2013. Ciò dà origine a un precedente storico e importante per le nostre relazioni industriali e conferma ancora una volta il primato del contratto sulla legge.
La vicenda è ricostruita da GIUSEPPE SABELLA (direttore di Think-in) nel suo recente libro – edito da Guerini e Associati – “Da Torino a Roma: attacco al sindacato – La crisi dei corpi intermedi e il futuro della rappresentanza”, introduzione di GIORGIO SQUINZI.
NAPOLI 15 giugno 2015 ore 11: con l’autore medesimo e Raffaele Bonanni, sono stati invitati a parlarne Giuseppe Terracciano (Segretario Generale Fim-Cisl Campania), Giovanni Sgambati (Segretario Generale Uilm-Uil Campania), Felice Mercogliano (Segretario Generale Fismic Campania), Luigi Marino (Segretario Regionale Ugl Metalmeccanici) e Umberto Damiano (Segretario Generale Quadri Campania).
L’appuntamento è alle ore 11 presso l’Hotel Tiempo – Via Sannio 19, Napoli.
Giuseppe Sabella, nato a Morbegno (SO) nel 1972, è direttore esecutivo di Think-in, think tank specializzato in economia e mercato del lavoro. Laureato in Filosofia presso l’Università degli Studi di Milano, è research fellow della Donald Lynch Foundation (North Carolina, USA) e membro del board del Property Watch Project che promuove il diritto alla proprietà privata in Guatemala e nei paesi del Terzo Mondo. Collabora con diverse testate, tra cui Il Sole 24Ore. E’ ideatore del progetto fenoeconomia e autore del libro “Da Torino a Roma: attacco al sindacato”, introduzione di Giorgio Squinzi (Guerini e Associati 2015).
THINK-IN: chi siamo, cosa facciamo e perché Think-in è un think tank (centro studi) apartitico e indipendente – diretto da Giuseppe Sabella – che si occupa di economia del lavoro e welfare e che promuove in Italia una visione del mercato come luogo dello scambio libero e della creazione di lavoro e occupazione. Think-in intende quindi identificare e promuovere soluzioni innovative per permettere al mercato di crescere e all’impresa di creare lavoro. Alla creazione di lavoro contribuiscono, seppur in modo indiretto, sia lo Stato sia i Sindacati: la politica economica e la contrattazione collettiva creano infatti condizioni sulle quali l’impresa e il mercato possono crescere e svilupparsi. Think-in ha quindi come obiettivo di influenzare le scelte dei policy makers e di portare all’attenzione della pubblica opinione le questioni fondamentali dell’economia che vengono coperte dal dibattito politico, attraverso la pubblicazione di libri (sia di taglio accademico, sia divulgativi), l’organizzazione di convegni e workshop, la diffusione di articoli sulla stampa nazionale, l’elaborazione di brevi studi e focus papers.