L’accordo è fatto, la consegna delle prime motovedette al governo di Tripoli potrebbe avvenire entro un mese. E il ministro dell’Interno Marco Minniti a confermarlo — al termine della riunione del «gruppo di contatto» del Mediterraneo centrale che comprende Stati europei e africani, oltre ai rappresentanti dell’Unione europea — specificando che «si tratta di mezzi da restituire alla Libia, mentre novanta marinai della Guardia costiera libica si sono addestrati a bordo della nave San Giorgio e ora sono all’ultimo step della loro formazione». Italia e Unione europea premono per soddisfare le richieste del premier Fayez al Serraj, ma le incognite rispetto alla possibilità di fermare le partenze dei migranti sono ancora numerose. Marco Minniti, ha chiarito che quello che si è avviato «è un percorso. Non si potranno dare risposte da un giorno a un altro, ma questo primo step è stato particolarmente fruttuoso» per gettare le basi al fine di trovare una risposta alla crisi migratoria. L’idea è quella di mettere al lavoro entro la metà del prossimo maggio i 90 marinai libici formati su nave San Giorgio grazie all’Unione europea, affinché possano essere impiegati sulle motovedette che l’Italia aveva preso in custodia nel 2011, dopo la Primavera araba e la morte di Gheddafi e che ora saranno restituite». La presenza di Al Serraj per il titolare del Viminale «ha un valore particolare, perché pur in una situazione impegnativa a Tripoli, è venuto per qualche ora a Roma per testimoniare l’impegno che nasce da un profondo convincimento e cioè che la lotta contro i trafficanti di uomini e la stabilità della Libia sono due facce della stessa medaglia».