“Sarebbe ridicolo se non fosse drammatico. Usare la mafia come fosse un brand da valorizzare è un’offesa alle centinaia di vittime di Cosa nostra e ai loro familiari. Purtroppo è un fenomeno che puntualmente si ripresenta. Qualche tempo fa era stato un noto tour operator di Boston a proporre visite guidate in compagnia del figlio di Provenzano”. Così Dario Riccobono, presidente di Addiopizzo Travel, commenta con l’AdnKronos il ‘mafia tour’, l’iniziativa proposta da un’agenzia viaggi di Trapani per “immergersi nel mondo affascinante della mafia siciliana”.
Per promuovere il viaggio tra i luoghi di Cosa nostra Easy Trapani propone anche un video con tanto di fucile e coppola e una finta sparatoria. Il ‘mafia tour’ è inserito tra le possibili escursioni proposte dall’arancina tour ai cannoli tour tra visite guidate ai monumenti e alle eccellenze enogastronomiche dell’Isola. “Visitate alcuni dei luoghi più interessanti e famosi legati alla storia della mafia siciliana in Sicilia occidentale e conoscerete gli eventi passati e recenti sulla scena politica dell’isola” spiega il tour operator. E riserva la possibilità di scegliere tra un tour di mezza giornata (4-5 ore) per fare “una visita a Salemi per il museo della mafia siciliana o un altro luogo di vostra scelta”, oppure una giornata intera “fatta di esperienze riguardanti Cosa Nostra” in un tour di 8-10 ore. Entrambi i tour includeranno “anche altre attrazioni, come ad esempio un incontro con un giornalista o altra persona coinvolta nella resistenza attiva contro i clan criminali di Cosa Nostra”. (segue) Riccobono, ‘Pericoloso cliché, alimentato dal cinema americano’
“Fino ad oggi il tema ‘mafia’ è stato affrontato in due modi antitetici – prosegue Riccobono -. C’è chi lo ha ignorato, sostenendo che di mafia non si deve parlare per non infangare il nome della Sicilia, e chi, invece, propone una visione folkloristica di Cosa nostra dimenticando il dramma delle centinaia di vittime”. Una visione che per Riccobono è frutto di “un pericoloso cliché, alimentato dal cinema americano, che rappresenta i boss come personaggi mitici, affascinanti sulle orme del padrino. Una visione totalmente falsa e che non ha nulla a che fare con la realtà”. Per contrastare la mitizzazione dei boss Addiopizzo Travel propone il turismo pizzo-free, a sostegno di chi ha detto no alla mafia.
“Vogliamo mostrare ai viaggiatori il volto più autentico e genuino della Sicilia, al di là degli stereotipi e dei luoghi comuni – dice Riccobono -. Preferiamo far conoscere le realtà di resistenza alla mafia, offrire ai visitatori la possibilità di conoscere i luoghi e le storie più significativi del movimento antimafia”. Così il tour invece che sui luoghi del padrino propone una visita a Corleone nell’agriturismo che sorge su un terreno confiscato o ancora a Casa Memoria a Cinisi per far conoscere la storia di Peppino Impastato. “Proprio nell’ottica del turismo responsabile una quota del viaggio viene destinata alle realtà antimafia incontrate per finanziare in piccola parte le loro attività – spiega Riccobono -. La mafia non è un brand da valorizzare e l’immagine dell’Isola non può essere veicolata da simili messaggi” conclude.