Il decreto legge, modificato alla Camera, è arrivato da poche ore al Senato. Tra le righe della legge di riconversione è possibile già scorgere le prime gravi incongruenze rispetto a quanto dichiarato in pompa magna dal Governo nelle settimane scorse. E’ la senatrice Vilma Moronese, del movimento 5 Stelle a farlo notare:
“L’Art. 2-bis del Decreto Terra dei Fuochi è l’esatto copia incolla dell’art. 16 del Decreto legge 28 aprile 2009, n. 39 per il terremoto in Abruzzo. Quest’articolo, infatti, consente alle imprese in appalto e in subappalto di andare in deroga alle leggi Antimafia. Ne è autore il deputato Paolo Russo di FI con suo emendamento, votato a maggioranza alla Camera (tranne che dal #M5Snaturalmente): http://goo.gl/drR22t
E’ chiaro che con queste norme si ripeterà lo scempio già verificatosi nella ricostruzione in Abruzzo, come si può leggere in questa inchiesta del 2009 a firma della rivista “Left”:http://goo.gl/tO5RAq
Ma soprattutto la Camorra ha avuto il via libera che aspettava; la Camorra ha già messo le mani sulle bonifiche come dice il Giudice di Corte di Cassazione Raffaello Magi in questa inchiesta: http://goo.gl/02hvda”
“Un favore alla camorra? Appalti e sub appalti in deroga alle normative antimafia? In quello che dice la senatrice grillina Moronese c’è una sola deroga ed è quella alla verità”. Al VELINO la replica del parlamentare di Forza Italia, Paolo Russo in merito alle dichiarazioni dell’esponente del M5s. “L’emendamento di Forza Italia – ha spiegato Russo – approvato all’unanimità dalla commissione Ambiente della Camera con il parere favorevole del Governo e dall’Aula nella distrazione dei soliti pentastellati impegnati in ascensore a salire e scendere dal tetto di palazzo Montecitorio, va esattamente nella direzione opposta. Impone infatti severi controlli, attraverso meccanismi di tracciabilità assoluta, per appalti, sub appalti, servizi e forniture anche sotto la soglia dei 100mila euro. Non è un caso, infatti, che la norma risulti particolarmente gradita a magistratura e forze dell’ordine”. Il parlamentare di FI ha lanciato un ultimo affondo:“L’accusa pentastellata – ha affermato Russo – viene rivolta ad una misura che ha copiato il modello Expo 2015 e quello sulla Tav che hanno garantito una impermeabilità assoluta alle organizzazioni criminali oltre che puntuali interventi della magistratura e delle forze dell’ordine in via preventiva e contestuale. Insomma siamo alle solite. I grillini – ha poi concluso Russo – quando i problemi si affrontano e si risolvono rimangono senza argomenti veri e quindi tra un’aggressione ed un bavaglio la devono sparare sempre più grossa”.