Un uomo d’età compresa tra i 25 e i 44 anni che risiede in una delle regioni del Centro-Sud d’Italia, che gioca saltuariamente e spende circa 48 euro al mese. E’ questo il profilo del giocatore online in Italia che emerge da una ricerca condotta dall’Osservatorio Gioco Online del Politecnico di Milano realizzata in collaborazione con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli e con la Sogei, la società partner tecnologico dell’Agenzia nel settore giochi.
Secondo i ricercatori del Politecnico, il 2016 è stato l’anno del boom del gioco online: quasi 2 milioni di persone hanno giocato almeno una volta nel corso dell’anno portando la raccolta del settore a sfondare la cifra del miliardo di euro, con una crescita del 25% rispetto all’anno precedente. I giochi che hanno trainato l’incremento sono i casinò games (+35% rispetto all’anno precedente e 441 milioni di euro spesi complessivamente) e le scommesse sportive (+ 31% con una raccolta totale di 350 milioni) mentre sono in calo poker e giochi di carte in genere che valgono circa 138 milioni di euro. Il resto è andato a giochi come Bingo, scommesse virtuali e lotto.
Diversi sono i fattori che hanno contribuito a determinare l’espansione del gioco online. Primo fra tutti l’accesso da smartphone e tablet. Tutte le più grosse piattaforme di gioco hanno investito nello sviluppo di applicazioni che consentono di giocare tramite tali dispositivi dando la possibilità agli utenti di avere a portata di smartphone i propri giochi preferiti e strumenti e consigli su come scommettere in mobilità. Secondo i dati della ricerca, la spesa complessiva registrata da mobile ha raggiunto i 233 milioni di euro con una crescita rispetto all’anno precedente di quasi il 50%.
Accanto al gioco in mobilità, anche le politiche restrittive contro il gioco online illegale portate avanti dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli hanno creato le condizioni per la crescita del gioco legale. L’inibizione di circa 6.000 siti irregolari ha, infatti, spinto i produttori internazionali di software di gioco a rivolgersi, nel nostro paese, a siti e società in regola con la normativa italiana e con il sistema delle concessioni oggi in vigore. Grazie a ciò, oggi il giocatore italiano non avrebbe più nessun motivo per rivolgersi al mercato del gioco online illegale dato che l’offerta legale è completa e competitiva.
Sul fronte del gioco fisico, le regioni del sud dell’Italia più Sicilia e Sardegna fanno registrare circa il 23% della spesa complessiva in gioco d’azzardo con poco più di 22 miliardi di euro spesi nel corso del 2016, ultimo anno di cui si dispone di dati ufficiali. La Campania è la regione dove si spende di più (7,2 miliardi) e il Molise quella più “morigerata” (359 milioni di euro). Puglia e Sicilia si contendono il secondo e terzo posto con rispettivamente 4,3 e 4,2 miliardi di euro spesi. Seguono poi Abruzzo (1,9 miliardi), Calabria (1,8 miliardi) e Sardegna (1,6 miliardi). Penultima la Basilicata che spende in gioco d’azzardo 510 milioni di euro. A livello nazionale, il comparto dell’azzardo vale 95 miliardi di euro, quasi il 5% del Prodotto Interno Lordo italiano.