II G20 dell’Italia è rovinato da Fitch. L’agenzia di rating taglia il giudizio sull’affidabilità del debito: da Bbb+ a Bbb, un voto che resta solo due gradini sopra la linea della sufficienza. Tre le ragioni della retrocessione. Primo: l'”instabilità politica” perché i “rischi di un governo debole o instabile sono aumentati”. L’avanzata del populismo “può smorzare l’appetibilità per le riforme e pesare sulla fiducia degli investitori”. Secondo: “il fallimento” nel percorso di riduzione del debito “che resta elevatissimo e che espone il Paese a choc”. Terzo: “le debolezze delle banche che alimentano i rischi per l’economia”. L’outlook, cioè la prospettiva, da “negativa” passa ora a “stabile”, con una previsione di crescita per il 2017 pari allo 0,9% contro 1’1% indicato dal governo. Una pagella molto severa.
Intanto nella partita per lo smaltimento dei 29 miliardi di crediti deteriorati del Monte dei Paschi rispunta Atlante. Nel corso delle ultime settimane sono stati riavviati i contatti tra la banca senese e il fondo per un piano che ha nella gestione degli Npl un elemento centrale ma che necessita del doppio via libera di Bce e Commissione europea. Lo schema di massima – quello di una maxi-cartolarizzazione – non è molto diverso da quello ipotizzato l’anno scorso per la soluzione di mercato, anche se prevede un investimento di Atlante, il braccio dedicato all’investimento in non performing loans, per circa 500 milioni, molto meno degli 1,6 miliardi che “ballavano” in autunno.