Settimana cruciale per le nuove regole sulle pensioni: oggi i tecnici di Palazzo Chigi, quelli del ministero del Lavoro e i sindacati avranno un primo confronto sull’attuazione dell’«Ape» e giovedì torneranno a vedersi per discutere della fase 2 della riforma. Intanto sono già disponibili alcuni percorsi per anticipare l’uscita o per incrementare il “patrimonio” contributivo, come l’opzione donna o il cumulo gratuito tra più gestioni. Per i giovani che si interrogano a proposito dell’impatto del proprio percorso lavorativo sulla futura pensione, invece, il 2017 sembra rivelarsi un anno positivo. In prima battuta grazie al cumulo dei contributi, la cui formula è stata rinnovata dalla legge di Bilancio per il 2017 (legge 232/2016) che ha completamente ridisegnato il meccanismo introdotto dalla legge di Stabilità del 2013 (legge 228/2012). Questa norma risponde alla pressante esigenza di non penalizzare chi, per esigenze diverse, si ritrova a collezionare nella propria carriera più forme di lavoro e, conseguentemente, di contribuzione. La platea di interessati è vasta e spazia dai lavoratori dipendenti alle partita Iva, dagli impiegati del settore pubblico agli imprenditori, passando anche per i lavoratori pagati con i voucher ora in via di abolizione, fino ad arrivare a chi siede in un consiglio di amministrazione o guadagna l’accesso a una Cassa professionale come iscritto a un Albo.