Tradizione e innovazione. E’ questo il binomio che riassume le varie esperienze messe in scena da alunni e docenti per l’Openday dello scorso 12 gennaio che si è tenuto nel Liceo Classico e delle Scienze Umane “Francessco Durante” di Fattamaggiore, provincia nord di Napoli. Un binomio che coniuga perfettamente le due anime che convivono nella scuola: quella ancorata alla tradizione più purista delle lingue classiche greca e latina, e quella più progressista, orientata verso il futuro, con lo studio del diritto per l’intero quinquennio ed i progetti Pon che prevedono una formazione linguistica intensiva all’estero. In tal modo il Durante partecipa alla Notte bianca del liceo classico, manifestazione nazionale che vede ben 407 licei italiani coinvolti in un ideale messaggio ai giovani: che senza una buona cultura di base, cioè, non si va da nessuna parte perché furbizia e prevaricazione alla lunga non pagano.
Per un giorno, dunque, il Liceo Durante ha offerto a genitori e scolaresche un’immagine di sé non solo come luogo di formazione teorica, ma come fucina di abilità multiformi nella quale prendono corpo i giovani adulti del domani. Così, il percorso della conoscenza, costruito attraverso i laboratori allestiti nelle aule della sede di via Matteotti, è stato funzionale proprio ad offrire un’idea della crescita compiuta dall’umanità dalla classicità all’età moderna.
Nulla è stato lasciato al caso, in questo percorso diacronico, e si parte proprio dal laboratorio di manufatti in canapa «poiché -mi spiegano Luisa e Federica, allieve del quinto anno dell’indirizzo di Scienze Umane- questa porzione di territorio campano era fatta di campi coltivati a canapa dalla quale noi abbiamo ricavato collane, cinture, palline di Natale… ». Ma ecco che il sopraggiungere di un corteo di personaggi in abiti altomedioevali, tra i quali ho riconosciuto Dante, Beatrice e la Laura del Petrarca, distoglie il mio sguardo e mi attira verso le aule «dedicate alla figura della donna celebrata nel corso del tempo -come affermano Anna e MariaRosaria, allieve 15enni di 2B classico che sono anche le mie guide. Perciò siamo partiti dalla tradizione monastica, passando per la fase comunale e la poesia siciliana, per approdare allo Stilnovismo e infine alla poesia comico-realista di Cecco Angiolieri». Camminando tra le aule, trasformate per un giorno in piccole macchine del tempo dedicate agli stili dell’abbigliamento femminile, alle pietanze cucinate nell’antica Roma riprodotte dagli alunni, arriviamo così agli spazi più avanguardisti: il laboratorio di arte, dove pittura e musica si fondono e danno ispirazione al visitatore per comporre un disegno; e il laboratorio di psicologia, con divertentissimi test visivi e proiezione di illusioni ottiche. Passato e futuro, dunque, ma senza dimenticare le problematiche dei giovani di oggi. Come ribadiscono le allieve della 2C scienze umane che hanno allestito un piccolo tribunale dove hanno simulato un processo al bullismo. Dalle 18:00 in poi la manifestazione si sposta nella palestra dell’Istituto, dove sul palco allestito al centro si sono alternate le performances degli alunni: dall’”Orestea” di Eschilo, al “Giulio Cesare” di Shakespeare; dalle letture tratte dai “Quaderni dal carcere” di Antonio Gramsci fino a chiudere col “Marsaniello”, divertentissima piece tratta dal “Miles gloriosus” di Plauto tradotta e recitata in napoletano dagli allievi. Contemporanea in tutti i 407 licei classici italiani è stata la chiusura della Notte bianca con la recita del suggestivo “Inno Omerico a Selene”, la dea della notte dalle ampie ali il cui chiarore, quando si diffonde nel cielo, illumina l’aria oscura con i suoi raggi che rifulgono.
Qui l’intervista al Preside del Liceo di Frattamaggiore.